Movida
LA BATTAGLIA I gestori di bar e locali notturni al contrattacco: raccolta di firme per “non far chiudere Cagliari” info
L’ASSESSORE ARGIOLAS Con delega alle Attività produttive, ha incontrato i gestori per cercare una mediazione
COMMERCIO Via da Confesercenti a una raccolta di firme che ha come slogan “Non spegnete Cagliari”, risposta ai residenti nei rioni storici assediati dai pub. Il Comune cerca una mediazione
I cittadini raccolgono le firme contro la movida nel centro storico? Confesercenti fa lo stesso, ma per chiedere invece che la vita notturna vada avanti e non si fermi davanti alle lamentele, considerate esagerate, dei residenti. “Non spegnete Cagliari” è lo slogan lanciato dalla Fiepet, che raggruppa bar e locali notturni, per difendere oltre 150 attività commerciali cittadine. Accanto alle petizioni incrociate, comunque, c’è l’azioned del Comune che cerca di trovare il giusto bilanciamento tra le esigenze dei cittadini e quelle dei commercianti. Ieri pomeriggio c’è stato un primo incontro tra i vertici regionali e provinciali di Confesercenti (Marco Sulis e Roberto Portoghese), Emanuele Frongia della Fiepet e l’assessore comunale alle Attività produttive Barbara Argiolas. «Siamo esasperati dai continui attacchi al nostro lavoro e dall’incomprensione che circonda la nostra attività - dice Sulis - . La raccolta di firme vuole dire che i nostri locali sono per la città una ricchezzaa. Sono imprese che impiegano e creano occupazione, la cui continuità è messa a rischio da un brutto clima di gratuita criminalizzazione». Ma è un fatto che negli ultimi mesi sono spuntati come funghi diversi comitati, specie nei quartieri storici, contro il dilagare di chiasso e degrado. Sono stati allestiti spontaneamente da cittadini esasperati che hanno puntato il dito senza molti complimenti contro schiamazzi notturni e i decibel sparati a volume alto. Danilo Argiolas, titolaredel Cafè Lybarium, finito più volte nel mirino dei residenti di Castello era presente all’incontro. E dice: «Da ieri c’è stata una presa di coscienza anche da parte nostra. Siamo consapevoli che i locali possono creare un certo disagio. Ora bisogna cercare di adottare una formula di convivenza serena, con maggiore attenzione verso chi si sente infastidito dalla nostra attività. C’è anche l’impegno di denunciare i nostri pseudo colleghi: quelli che non rispettano le regole creandoci ulteriori problemi ». Secondo l’assessore Argiolas la via da seguire è quella di una soluzione condivisa che metta d’accordo tutti. La Fiepet, dal canto suo, propone l’autoregolamentazione dei pubblici esercizi e la pedonalizzazione dei quartieri storici a partire da Marina e Castello. Chiede poi più controlli da parte delle forze dell’ordine: servirebbero per scovare gli abusivi, quelli non a posto con la licenza, e per mettere un freno ai clienti maleducati.
Francesca Ortalli