CAGLIARI
” Vivere la città e le sue bellezze naturali, lasciando a casa l’automobile, inquinante e rumorosa. È il Cagliari Grand Prix, che festeggia quest’anno la sua ventesima edizione. Da domani a venerdì tutti avranno la possibilità di cimentarsi in una serie di percorsi via mare e via terra. Si comincia mercoledì alle 14.30. Prima tappa al Poetto, per il passaggio sul mare. Windsurf, canoe, kitesurf e catamarani dovranno doppiare lo scoglio di Sant’Elia, per poi tornare alla spiaggia. Il giorno successivo ci si incontra alla stessa ora, ma in via Roma, per la seconda parte di questo tour de force. Questa volta tocca ai ciclisti, impegnati in un inedito percorso che passa per il parco di Molentargius, ricordando l’anti - ca via del sale. «Quest’anno possiamo aggiungere una tappa in bicicletta», si esalta Porcella, «appena in tempo per il ventennale. Finalmente l’am - ministrazione cittadina ha smesso di snobbare le bici. Ora attendiamo i nuovi interventi, per avere un vero e proprio anello ciclabile». Lontano dalle luci della ribalta, gruppi di volontari stanno ripulendo il percorso dal proliferare di erbacce che potrebbero mettere in difficoltà i partecipanti. L’ultima sezione è dedicata a chi vuole affrontare il percorso a piedi. Venerdì si parte dal lazzaretto alla solita ora. Usciti da Sant’Elia, si passa per la Sella del Diavolo e Calamosca. Le tre competizioni sono aperte a tutti. Chiunque vorrà partecipare avrà un’occasione di vivere il territorio all’interno di una grande festa, in cui divertirsi e tenersi in forma. «Mi ricordo quando da ragazzino andavo sul faro di Sant’Elia e da lì vedevo sia la città che il Poetto», racconta Pietro Porcella, l’uomo che da vent’anni usa tutte le sue energie per far crescere l’evento. «L’obiettivo della manifestazione è quello di unire questi luoghi, portando i partecipanti a vivere le bellezze uniche del nostro mare e della nostra terra». L’evento è realizzato con il coinvolgimento del Comune di Cagliari e la collaborazione di associazioni e società unite nell’obiettivo comune, un migliore sviluppo del territorio. La manifestazione ha basso budget, ma molto seguito. «Gli unici soldi spesi sono quelli per cartelloni e volantini », sottolinea Porcella. «In tempi di crisi, tagli, sprechi e burocrazia sono andato controcorrente, ho pensato di fare un evento completamente nocost. Sfruttando i percorsi messi a disposizione da madre natura, modificati dall’uomo nel tempo e resi poi inaccessibili dalle servitù militari». L’evento è nato nel 1991 come gara di windsurf, inserita pochi anni dopo all’interno del circuito professionistico. Una volta aggiunta la camminata sulla Sella, l’organizzazione ha ideato il sottotitolo “sulla passeggiata del 2000”. «Era il 1995, si svolgeva la quinta edizione», rievoca l’organizzatore, «speravamo tutti che entro pochi anni quel passaggio, che ero riuscito a far aprire per un giorno, darebbe diventato fruibile da tutti». Sono passati quindici anni e tutto è rimasto come allora. Qualcosa però si è mosso. Sono aumentate le associazioni che organizzano passeggiate naturalistiche. E sempre più persone sfruttano i sentieri di Sant’Elia o Molentargius per muoversi a piedi o in bicicletta sul territorio. Questo tipo di iniziative è un modo per mostrare a tutti che anche in inverno Cagliari, il Poetto, la Sella del Diavolo e il parco di Molentargius possono essere vissuti da cittadini e turisti. Per attività sportive individuali e di gruppo, oppure per il semplice desiderio di passare un po’ di tempo lontano dal traffico, pur rimanendo in città. L’importante è entrare in punta di piedi, o sui pedali della bici, per non rovinare le bellezze naturali. Cagliari Grand Prix è sempre attenta al tema dello sviluppo urbano sostenibile. Piste ciclabili, lungomare, apertura di zone pedonali e collegamenti diretti col Poetto. «È un discorso che non ha colore politico, ma che si rivolge a tutti quelli che dicono di amare Cagliari ma non la conoscono molto bene», spiega Pietro Porcella. «Ecco perché, per un giorno, sogno di veder pedalare o camminare su questi tratti Zedda con Fantola, Ugo Cappellacci con Renato Soru, sorridenti e con qualche bambino al passo ».
Jacopo Basanisi