CARITAS. Cresce il disagio
«C'è tanta povertà e le visite alla mensa di viale Fra Ignazio sono sempre più toccanti». Le parole dell'arcivescovo Giuseppe Mani sono chiare così come i numeri contenuti nel volume che racconta un anno di attività della Caritas diocesana: nel 2006 i pasti distribuiti alla mensa sono stati circa 80 mila, mentre alla fine di quest'anno arriveranno alla quota record di 145 mila. A Cagliari i poveri sono in aumento.
«Accanto alle consuete cause di povertà», ha spiegato Franco Manca, ex assessore regionale e responsabile dell'ufficio studi della Caritas, «che sono la disoccupazione, l'elevato numero di componenti del nucleo familiare e il basso livello di scolarità, si sta drammaticamente aggiungendo quella della rottura di una famiglia». Divorzi e separazioni si lasciano alle spalle storie di dolore, disagi e anche di povertà.
Nella sala della facoltà di Giurisprudenza, alla presentazione del volume “Ascoltare il disagio, promuovere la speranza”, dedicato all'enorme mole di lavoro della Caritas diocesana, diretta da don Marco Lai, erano presenti i rappresentati di Regione, Provincia e Comune. Mani ha evidenziato il ruolo fondamentale dei volontari, «soprattutto quelli anziani, più continui rispetto al volontariato precario dei giovani». L'assessore comunale alle Politiche Sociali, Susanna Orrù, ha replicato: «I giovani sono volontari precari perché hanno davanti una vita da precari».
Nei primi nove mesi del 2011 sono state ben 5.167 le persone che hanno chiesto aiuto - assistenza, ascolto, antiusura, inserimento lavorativo e sociale soprattutto per i cittadini stranieri - alla Caritas. Ben 1.500 componenti di nuclei familiari (il numero delle persone bisognose va moltiplicato almeno per tre raggiungendo la cifra di 4.500) per avere un sostegno alimentare. «Sono soprattutto le donne», ha ricordato Manca, «che bussano ai centri della Caritas cagliaritana per chiedere il cibo da cucinare anziché andare a fare la spesa».
Matteo Vercelli