Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Enac, Cagliari e Procura i protagonisti in campo

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 dicembre 2011

FRONTI APERTI

 

La Karalis Arena non è stata ancora costruita ma già ci si combatte senza esclusione di colpi, e non si contano nemmeno più i tavoli su cui si gioca questa difficile partita milionaria. I nomi in campo: Massimo Cellino, che cura gli interessi del Cagliari Calcio e della Sgs, società che ha acquistato (con opzione di pagamento nel 2014) i terreni di Santa Caterina. Il patron rossoblù è l’impren - ditore che vuole fare il business con la costruzione dello stadio. Contro ha Vito Riggio (presidente ell’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile) e Vincenzo Mareddu (presidente della Sogaer, società di gestione dell’aeroporto): loro, sugli stessi terreni, vogliono realizzare l’ampliamento dello scalo, e hanno chiamato in causa anche il ministero dell’Ambiente. Interlocutore, per i componenti di entrambi gli schieramenti, è il sindaco di Elmas, Valter Piscedda, favorevole all’impianto, che a sua volta, in consiglio comunale, ha a che fare con un’opposizione che lo accusa di aver adottato degli atti a forte rischio illegittimità. Coprotagonista è la Regione che con una delibera ha evitato la valutazione di impatto ambientale per la nuova struttura di Cellino, benedicendo, di fatto, l’intera operazione: stadio, centri commerciali e albergo, per un investimento di 47 milioni di euro. “Padri ” della delibera sono l’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi, che l’ha portata all’atten - zione dell’esecutivo di Villa Devoto, e il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che ha poi spiegato di appoggiare il nuovo stadio voluto da Cellino. Collaterale, ma non di piccolo calibro, è il ruolo dell’ex sindaco di Cagliari, ex presidente rossoblù e attuale sentaore del Pdl Mariano Delogu: anche lui appoggia la società di viale La Plaia, e ha tirato in ballo il ministero dei Trasporti affinché faccia chiarezza su questa ingarbugliata vicenda. Su tutti i movimenti è puntata anche l’attenzione della Procura: il pm Emanuele Secci ha aperto un fascicolo per cercare di ricostruire la storia dei terreni di Santa Caterina fatta di espropri, compravendite e cessioni mancate su cui ha deciso di fare luce. Nel frattempo sul suo tavolo è arrivato anche l’esposto presentato dall’Enac: il nuovo stadio, sostengono i legali dell’ente romano, sarebbe un attentato alla pubblica sicurezza e fuorilegge, perché contrario alle norme che stabiliscono che solo l’Enac può decidere cosa e come si costruisce vicino agli aeroporti. E l’Enac ha stabilito che nel raggio di un chilometro dalle piste non si può mettere in piedi nulla, salvo un suo via libera. Che nel caso della Karalis Arena non c’è stato.

Enrico Fresu

IL VINCOLO

LO STADIO NEL “CONO SICUREZZA”

Il 20 ottobre potrebbe essere la data decisiva per le sorti del progetto di Cellino. Quel giorno il consiglio di amministrazione dell’Enac ha adottato la variazione del regolamento sulla sicurezza negli aeroporti contro la quale potrebbe infrangersi il sogno del presidente. È stato stabilito che non possono essere costruite strutture ad alta frequentazione (si legga stadio) nel raggio di un chilometro dal centro della pista di atterraggio. E la Karalis Arena rientra in pieno nel cono virtuale di sicurezza. Nelle stesse ore la Regione ha escluso che per lo stadio fosse necessaria la Via. Ma la delibera adottata da Villa Devoto potrebbe essere sovrastata da una norma gerarchicamente superiore, il codice della navigazione, sulla base del quale l’Enac ha adottato la sua decisione. Un ostacolo che sembra insormontabile, ma sia Comune di Elmas che società di viale La Plaia vanno avanti come se niente fosse: sostengono di avere la ragione, e il diritto, dalla loro. Cellino ha detto che non si farà intimidire, il municipio di Piscedda aspetta un ricorso che impugni il suo Puc, nel quale è previsto lo stadio.