LIRICO
I SINDACATI SONO DIVISI
Il presidente della fondazione Massimo Zedda ha chiesto ai sindacati di fare proposte alternative a quelle del sovrintendente. Venerdì sono stati aperti due distinti tavoli di lavoro. Da una parte Cgil, Cisl, Usb, Snater e Css e dall’altra Uil e Libersind affiancati dal sovrintendente. «Zedda aveva definito il piano di Di Benedetto non attuabile - spiega Massimo Cecalotti dell’Usb - non è quindi possibile che la proposta dovesse essere preparata insieme a lui».
I lavoratori del Lirico si dividono sul piano industriale. E il tenore cagliaritano Gianluca Floris presenta le sue proposte per la stagione del Teatro. Il sindaco ha congelato il piano industriale del sovrintendente Di Benedetto e ha affidato ai lavoratori il compito di organizzare proposte artistiche per integrare il piano. Ma i sindacati avrebbero dato diverse interpretazioni alla proposta. «Venerdì si sono aperti due diversi tavoli - spiega Massimo Cecalotti del sindacato di base - abbiamo capito che spettava a noi fare una proposta perché il piano non andava bene e noi dell’Usb assieme a Cgil, Cisl, Snater e Css stiamo lavorando in quella direzione. Ma abbiamo scoperto che La Uil e Libersind hanno aperto un altro tavolo assieme al sovrintendente, al direttore di produzione e all’addetta all’Ufficio del personale. Chiederemo chiarimenti al presidente Zedda perché qualcuno forse ha capito male le sue richieste». Chi le ha capite bene è il tenore Gianluca Floris che, dopo l’invito di Zedda, ha preparato una sua proposta da suggerire ai lavoratori. «Parto dal presupposto che sia possibile aumentare le produzioni con costi limitati e con i maggiori incassi di botteghino si possono assumere i precari, sia per orchestra e coro sia per laboratori sartoriali e scenografici - spiega il tenore cagliaritano - propongo di realizzare produzioni interne, che siano di proprietà del teatro ed esportabili. Tutti i miei calcoli sono basati per non sforare col budget: ho previsto 42 recite con poco meno di un milione e 800mila euro di costi per la stagione d’opera, compresi cachet, allestimenti e oneri sociali». Floris ha presentato una proposta molto dettagliata che prevede anche il ricorso ad artisti di primo piano. «Non ho pensato a una programmazione di basso livello, ma ad artisti di fama internazionale, che mi hanno personalmente dato la loro disponibilità». Gianluca Floris prima della nomina di Di Benedetto era in lizza per il posto da sovrintendente e ora ha voluto aiutare i lavoratori con una suo piano
. M.Z.