Cagliari si consola: è tra le prime dieci città per “accoglienza sostenibile”
I dati del forum provinciale: meno 14% negli arrivi
Male, è andata male. Se la città si consola con un riconoscimento in tema turismo - è la settima in Italia tra i “Comuni virtuosi” in fatto di sviluppo di reti e sinergie sul territorio - per il resto sono dolori. Perché i dati sulla stagione 2011 se non sono catastrofici poco ci manca: nei primi nove mesi dell'anno gli arrivi sono diminuiti di quasi il 14 per cento. «Da decenni non registravamo dati così negativi», ha commentato l'assessore provinciale al Turismo Piero Comandini al primo Forum provinciale sul turismo, che si è tenuto alla Fiera. Organizzato dalla Provincia e da Stl Karalis (il sistema turistico locale), ha visto protagonista oltre il padrone di casa Comandini, anche il sindaco Massimo Zedda, l'assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi, il presidente della Provincia Graziano Milia, il presidente del Porto, Piergiorgio Massidda, diversi sindaci e operatori del settore.
I NUMERI È stato Comandini a snocciolare i dati. Nei primi nove mesi di quest'anno dalla Penisola e dall'estero sono arrivate in tutta la provincia 487.210 persone, mentre nel 2010 sono state 564.979: il 13,76% in meno. Percentuali più o meno uguali per quanto riguarda le presenze: 2.322.933 da gennaio a fine settembre, mentre nello stesso periodo dell'anno scorso 2.708.368: meno 14,23%. Una caduta verticale.
TRAGHETTI SOTTO ACCUSA «In questi giorni si parla tanto di tassa sugli yacht, ma nel 2011 in Sardegna abbiamo avuto una tassa d'ingresso di circa 700 euro: quello che una famiglia media ha pagato per arrivare a Cagliari in traghetto con un auto al seguito» hanno sottolineato Comandini e il sindaco Zedda. Tutti hanno puntato l'indice contro un solo responsabile: l'oligopolio dei vettori marittimi che hanno imposto tariffe alte che si sono tradotti in una forte penalizzazione per l'economia isolana.
CAGLIARI Un'inversione di rotta può contribuire a darla Cagliari, «che deve essere vista come una risorsa per altri territori, dev'essere considerata la porta della provincia», ha sottolineato Comandini. Sulla stessa sintonia Zedda, che nel suo intervento di saluto ha sottolineato il concetto poi ribadito dal “padrone di casa”. «C'è la necessità di lavorare per rendere migliore l'accoglienza a partire dalla preparazione professionale di chi si occupa materialmente di ricevere i turisti che sbarcano in città per arrivare al decoro urbano», ha dichiarato. Zedda non ha inoltre mancato di sottolineare che al turismo sono strettamente connesse «politiche dei trasporti efficaci, che andavano affrontate già per la stagione appena conclusa».
GLI INTERVENTI ISTITUZIONALI Dunque non è un caso che il caro traghetti sia un tema affrontato da tutti i rappresentanti delle istituzioni. L'assessore regionale al Turismo, Crisponi, ha invece difeso l'operato dell'amministrazione Cappellacci: «Gli oligopolisti hanno trovato un freno nella schiena dritta della Giunta». Mentre Milia ha affermato che «la crisi può essere anche un'occasione per il rilancio».
GLI ADDETTI AI LAVORI Ci sono state anche interventi tecnici, come quello di Stefano Landi, presidente di SL&A: ha sottolineato che bisogna fare la differenza tra turisti e viaggiatori e che la «Sardegna è il luogo a cui si pensa se si parla di vacanze al mare». Presente anche Roberto Gentile, esperto di reti turistiche, che ha spiegato come il mercato sia cambiato: «Prima si arrivava al singolo turista attraverso le agenzie, mentre oggi sono tutti gli operatori (enti territoriali, agenzie, tour operator, compagnie) che, grazie al web, intercettano il cliente». Per cui occorre, «adattare le strategie al nuovo mercato».
Nel corso della giornata sono intervenuti sindaci e operatori turistici, come i consorzi territoriali, che hanno cercato possibili vie d'uscita per il rilancio nel 2012. Anno di crisi economica. Ma il turismo, è stato sottolineato, in genere regge alle congiunture sfavorevoli. Sono in tanti ad augurarselo.
Mario Gottardi