ANNIVERSARI. Cent'anni fa nasceva a Mondovì
Cento anni fa, il 17 dicembre, nasceva a Mondovì, da padre abruzzese e madre toscana, Franco d'Aspro, il grande scultore destinato a farsi sardo d'elezione. Nell'isola venne - giovane di 27 anni -, nella primavera 1938, per una mostra alla galleria Palladino di via Manno. Qui trovò l'amore e l'ambiente nel quale sviluppare il suo straordinario talento educato alle Belle Arti di Bologna e nello studio d'arte di Vincenzo Gemito a Napoli.
Impiantò, negli anni della guerra, una fucina per la fusione del bronzo a Villamassargia; negli anni Cinquanta si trasferì a Cagliari, dove fu tra i promotori del liceo artistico di via Sant'Eulalia (insegnò Figura modellata). Studiò e replicò le tecniche d'arte dei nuragici, dando vita ad una originalissima produzione di bronzetti. Morì, il 14 settembre 1995, a 84 anni, sul traghetto che il 16 settembre 1995 lo riportava a Cagliari dopo un breve soggiorno a Roma con la moglie Immacolata. È sepolto a Elmas.
Sono almeno una trentina i centri isolani che posseggono sue opere, talvolta di grandi dimensioni, collocate in piazze, chiese, cimiteri. A Cagliari sono stati censiti ventitré siti pubblici con suoi lavori: dal piazzale di Bonaria dove, dalla visita di Paolo VI (1970), campeggiano una caravella e la Vergine sulle onde del mare, al viale Sant'Ignazio, in cui dirimpetto alla chiesa dei Cappuccini s'alza una statua del santo di Laconi, al viale Trieste dove a cinquanta metri d'altezza svetta una gigantesca Madonna del Carmine.
Ma ancora notevole è la serie dei busti, in bronzo o in pietra: all'interfacoltà (Dante Alighieri), all'ex clinica Medica (Ippocrate, il professor Aresu), all'ex istituto di Anatomia umana (il protomedico Porcell), a Ingegneria (prof. Mario Carta), al Conservatorio di musica (Pierluigi da Palestrina), all'Ospedale civile (i primari chirurghi Garau e Ligas), alla Camera di Commercio (Carlo Delcroix), alla Biblioteca universitaria (Francesco Alziator e Anna Marongiu Pernis), al Municipio (Grazia Deledda), e ancora negli uffici della Provincia (i suoi celebri cavalli in corsa) e nella Banca d'Italia (tre pannelli rappresentativi del lavoro in Sardegna), nella casa massonica (dove per lunghi anni insegnò il Rito Scozzese), in entrambi i camposanti cittadini.
Grandi crocifissi, Pietà, ostensori, stazioni della via Crucis, candelabri, bassorilievi episcopali e bacoli pastorali si trovano ancora nella cattedrale (e nel museo diocesano), nelle chiese di Santa Lucia, di San Domenico, di Ausonia e nel santuario di Sant'Ignazio. Diversi suoi manufatti raccontano scene sarde anche in pubbliche istituzioni della penisola e perfino al Cremlino e nella Library of Congress di Washington. Per due volte insignito dal governo italiano del diploma di benemerito della Cultura e dell'Arte, a Franco d'Aspro sono state dedicate diverse monografie e di recente anche alcune tesi di laurea.
Una parte notevole del magazzino artistico da lui lasciato alla famiglia è stato acquistato dal Comune di Sinnai che ne ha fatto una mostra permanente ospitata nel museo-pinacoteca. Cagliari dovrebbe pensare di onorarne la memoria magari intitolandogli una strada o un compendio culturale, secondo una richiesta peraltro presentata al Comune da un anno. Intanto, per rendergli onore, si pensa di allestire una mostra fotografica di Roberto Satta.
Gianfranco Murtas