Sull'asse Bruxelles-Cagliari arrivano i tre nomi per guidare la transizione dentro Abbanoa. E allora dal cilindro del presidente della Regione, Ugo Cappellacci , impegnato da giorni nella capitale belga, martedì notte sono saltati fuori tre dirigenti di fiducia e di esperienza: il direttore generale della Presidenza della Giunta, Gabriella Massidda (che guiderà il consiglio di amministrazione), Maurizio Cittadini, direttore regionale del Distretto idrografico, e Antonio Conti, direttore generale della Pubblica istruzione.
SOSTITUZIONE LAMPO Nessun rinvio, quindi, per la sostituzione del Cda dimissionario, ma un chiaro mandato a termine per i tre da parte dell'assemblea dei sindaci soci nel gestore dell’acqua: ordinaria amministrazione e riassetto della società, dopo la quale subentrerà un manager, il superesperto chieso ancora una volta dai primi cittadini. Da dove arriverà (se dall’acquedotto pugliese o da quello milanese), non è ancora certo. Sembra chiara però la volontà di individuare un tecnico esterno alle logiche politico-partitiche sarde, che, come ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, «non riceva le telefonate della politica per bloccare ciò che sta facendo». Un copione già visto in Sardegna nella scorsa legislatura, quando Renato Soru affidò la guida della Sanità alla docente universitaria valdostana-torinese Nerina Dirindin.
IL SÌ DEI SINDACI L'assemblea dei primi cittadini ha dato il via libera ai tre nomi dell'asse Cappellacci-Silvio Lai-Giorgio Oppi, non senza un timido tentativo di rinvio portato avanti dal sindaco di Quartu, Mauro Contini. Il mese di tempo, «pura melina», secondo qualche amministratore, non cambia la sostanza della soluzione individuata. E cioè che la Regione si fa carico di Abbanoa, lavora per modificarne l'assetto, la “cede ” ad un manager e a breve restituisce l'Autorità d'ambito al controllo dei sindaci. Lo ha assicurato ieri anche l'assessore ai Lavori Pubblici, Angela Nonnis, spiegando che «c'è l'impegno a riportare l'Ato nella disponibilità dei sindaci quanto prima». Parole che i soci attendevano e che sono state rimarcate dal sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau. «Finalmente – ha detto - c’è la volontà della Regione di prendere in mano Abbanoa. È arrivato anche il momento di superare l'impasse nel servizio idrico e trovare un assetto societario nuovo, ora vogliamo un manager di alto livello e che l'Autorità d'Ambito sia restituita agli enti locali». Concetti ripresi subito dopo anche dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha difeso la gestione dell'acqua da qualsiasi tentativo di privatizzazione. «Non è vero che il pubblico opera male: abbiamo esempi come l'acquedotto di Milano o il nostro CTM». Quanto alle «trattative segrete » o agli impegni presi sul destino di Abbanoa, il sindaco del capoluogo ha cripticamente invitato a «non parlare a nome mio e a nome dei cagliaritani. Io ho partecipato ad un incontro dell'Anci sull'assemblea di oggi e non a riunioni segrete. Se fallisce Abbanoa pagano i cittadini». Alla Nonnis, che aveva ammesso la necessità di avere verso il gestore dell'acqua un attenzione maggiore di quanto non fosse accaduto in passato da parte della Regione, Zedda si è rivolto per chiedere che il messaggio «sia portato con forza alla Presidenza della Giunta». Tempi certi e manager di spessore sono anche le richieste del presidente dell'Anci, Cristiano Erriu, che ha prima di tutto sottolineato «il senso di responsabilità del sistema delle autonomie locali». Alla Giunta, l'Anci presenterà al più presto un documento «sulle priorità e la tempistica che riguarda anche l'Autorità d'Ambito. Ci fidiamo di quanto detto oggi - ha dichiarato Erriu - e attendiamo la messa in atto di un nuovo sistema e professionalità all'altezza della difficile situazione». F. Z