ERSU. La struttura sarà realizzata in viale La Plaia: costerà 35 milioni di euro
Il progetto: 500 letti, biblioteca, mensa e palestre
Sarà un vero campus universitario e non un semplice dormitorio: oltre 500 posti letto, mensa, palestra, biblioteca, auditorium da 380 posti. «Diventerà un punto di riferimento non solo per gli studenti universitari, ma per tutti i giovani», dice il presidente dell'Ersu Daniela Noli. Ormai è fatta: entro la fine dell'anno l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario pubblicherà il bando per la progettazione definitiva e la costruzione del primo lotto del campus di viale La Plaia. Una struttura su cui si sono incartate le giunte comunali e regionali nell'ultimo decennio: dopo aver definitivamente abbandonato il progetto Da Rocha, voluto da Renato Soru - che prevedeva un aumento di cubatura del 48,9 per cento - i disegni definitivi sono una «rivisitazione» del progetto iniziale, quello su cui Regione, Ersu e Comune raggiunsero l'accordo nel 2003.
GLI EDIFICI Nell'area tra le ferrovie dello Stato e viale La Plaia, dove ora c'è solo il vecchio silo della semoleria, verrà costruito un grande edificio con pianta a L, dove saranno ospitati 504 posti letto. Il primo lotto, cioè quello che verrà bandito entro la fine dell'anno, prevede la realizzazione di 240 posti letto e dei parcheggi. Il silo ospiterà una biblioteca e un archivio, mentre di fronte al corpo centrale ci sarà una mensa da 350 posti, una palestra e un «campo polisportivo».
LA DELIBERA La svolta, racconta il presidente dell'Ersu, risale a luglio, quando la giunta regionale deliberò le direttive per richiedere il finanziamento: «Senza non potevamo andare avanti. E invece ora siamo a un passo dall'obiettivo: aspettiamo il parere dell'Ufficio tecnico della Regione, poi pubblicheremo immediatamente il bando. Contiamo di aprire il cantiere nel 2012».
I FINANZIAMENTI L'opera costerà in totale 35 milioni di euro. Dieci milioni saranno garantiti dal ministero dell'Istruzione, circa quattro milioni e duecento mila euro sono stati stanziati dall'Ersu, il resto arriverà dalla Regione. Il primo dicembre il Cda dell'ente regionale ha approvato il progetto preliminare di riqualificazione dell'area ex Sem, confezionato dall'ufficio tecnico dell'Ersu e dai dipartimenti di Architettura, Ingegneria elettrica e del territorio dell'università. Gli oltre cinquecento posti letto saranno comunque «una goccia nel mare», come spiega Noli, ma la realizzazione del campus «è il primo traguardo che mi ero prefissata quando sono arrivata qui». Per il campus saranno decisive le prossime due settimane: il bando a cui stanno lavorando gli uffici dell'ente deve essere pubblicato entro la fine del 2011. Pena: la perdita dei finanziamenti del ministero, che risalgono al 2005, e della Regione. Ora tutto è nelle mani dell'ufficio tecnico regionale, che dovrà rendere il parere fondamentale per il progetto. Ma il sì dovrebbe essere scontato: il progetto è solo una rivisitazione del progetto che ottenne le concessioni edilizie.
LA STORIA Nel febbraio del 2002 il rettore Pasquale Mistretta annuncia un campus nelle aree di Coimpresa, a Tuvixeddu. Nel frattempo il Comune dà il via libera al progetto di Edilia, proprietaria dell'area, per la riqualificazione dell'ex semoleria. Nel settembre del 2003 un'altra svolta: l'Ersu viene commissariato e al vertice arriva il consigliere comunale Silvaldo Gadoni. Nuova inversione: niente campus in viale La Plaia, si torna a Tuvixeddu, in via Codroipo. Nel 2004 alla presidenza dell'Ersu arriva Christian Solinas (attuale assessore regionale ai Trasporti), che prima congela poi cancella l'accordo del predecessore. Si torna alla ex semoleria e alla Edilia, che ottiene le concessioni edilizie. Ma a Renato Soru la costruzione non piace. Firma un protocollo d'intesa con il Comune e affida un nuovo progetto da 1008 posti letto a Paulo Mendes Da Rocha: costo 115 milioni. Ma il progetto non passa in Consiglio comunale e non ottiene le concessioni. Nel frattempo l'Ersu firma una transazione con Edilia ed acquista per 38 milioni il terreno dove deve essere costruito il campus. Che ora, dopo quasi dieci anni, vedrà la luce.
Michele Ruffi