ABBANOA SUL BARATRO
VILLA DEVOTO
Il segretario del Pd dal governatore, si va verso un commissario unico e si parla dell’Ato per Ganau
Il malato è talmente grave che si possono mettere da parte le divergenze politiche e trovare un'intesa. E allora ci sta pure che il segretario del principale partito di opposizione vada in visita semisegreta al presidente della Regione per parlare di Abbanoa. Non siamo ai livelli di quanto accaduto sul piano nazionale per il varo del governo Monti, ma nell'incontro di ieri a Villa Devoto tra il governatore Ugo Cappellacci e il leader regionale del Pd, Silvio Lai, si è cercata la strada per evitare il tracollo del gestore del servizio idrico. Al collasso per i debiti, bloccato dalla politica che non vede mai di buon occhio l'adeguamento delle tariffe, gravato da un costo del personale ereditato dai vecchi gestori comunali ma anche incrementato negli anni dalla bulimia partitica: Abbanoa è forse davvero arrivato ad un bivio. Oggi in prima convocazione, domani di fatto, l'assemblea degli azionisti dovrà prendere una decisione sul futuro del mostro idrico.
UN BILANCIO DISASTROSO
Lo scorso novembre la Regione, per bocca dell'assessore ai Lavori pubblici, Angela Nonnis, ha rinviato l'approvazione del bilancio e la ricapitalizzazione, a luglio i principali azionisti, i Comuni di Cagliari e Sassari avevano detto a chiare lettere che si doveva cambiare passo. Il Consiglio di amministrazione si presenta dimissionario ed ora sembrano tutti concordi sul fatto che sostituirne uno con un altro non serve. Secondo il bilancio presentato dal presidente dimissionario, Pietro Cadau, a luglio il gestore regionale del servizio idrico aveva una perdita di esercizio di quasi 12,5 milioni di euro per il 2010, con un aumento di 582 mila rispetto al 2009. I debiti ammontavano ad oltre 698 milioni, tra cui quelli verso fornitori (213i) e banche (177), con un passivo arrivato a 373,4 milioni di euro. La situazione fuori controllo di Abbanoa sta causando seri problemi anche ad altri soggetti, come segnalato in commissione Bilancio nei giorni scorsi dal commissario dell'Enas, Davide Galantuomo, e dai vertici del Banco di Sardegna. Negli ultimi anni, nel rifinanziare Abbanoa, la Regione ha di fatto chiesto all'Enas (ente che fornisce acqua al gestore laddove questo non disponga di fonti autonome) di congelare i crediti che vanta verso l'ente “cugino”, causando a lungo andare problemi ai conti dell'ex Eaf. E per quanto riguarda il Banco di Sardegna, ai commissari è stato fatto presente che l'esposizione di Abbanoa è ormai intollerabile. Sempre secondo il bilancio di luglio, Abbanoa vanta anche crediti, per 552 milioni di euro dei quali la quasi totalità, 502 milioni, riguarda debiti verso clienti (fatture da bollettazione). Crediti che non riesce a riscuotere considerata l'altissima percentuale di abusivi che continua ad esserci soprattutto in grandi comuni. Lasciare fallire Abbanoa è, secondo qualcuno nel centrosinistra, l'obiettivo della maggioranza per dare il via alla privatizzazione della gestione dell'acqua in Sardegna. Nella manovra finanziaria regionale è previsto anche quest'anno uno stanziamento di cinquanta milioni di euro, che non servono per coprire i debiti ma per le spese obbligatorie, quelle degli stipendi e di funzionamento. La proposta del Partito democratico, sulla quale c'è stato probabilmente il confronto tra il segretario Silvio Lai e il presidente Cappellacci, è una modifica statutaria che consenta nell'immediato la nomina di un amministratore, proposto dalla Regione, e successivamente si arrivi ad un consiglio di amministrazione a tre. Nomi di spessore, professionisti del settore che facciano quadrare i conti. Se il Pd, che ha la maggioranza nell'Assemblea dei sindaci, cede sul controllo di Abbanoa – controllo che ora come ora nessuno vuole – la richiesta alla Giunta sarebbe la cessazione del commissariamento all'Autorità d'Ambito e il ritorno della gestione dell'Ato in capo ai sindaci, con la probabile indicazione per la presidenza del primo cittadino di Sassari, Gianfranco Ganau. Non parla di nomi, ma si dice favorevole allo «snellimento della struttura » il segretario dell'Udc, Giorgio Oppi, mentre Luciano Uras (Sel) - che oggi incontrerà esponenti del centrodestra per un confronto su Abbanoa - pensa ad un sistema «come quello che ha risollevato i conti dell'acquedotto pugliese, affidato ad un manager del settore, lasciato libero dal controllo politico».
Francesca Zoccheddu