IL VERTICE Il presidente della Fondazione, il sindaco Zedda, ha chiesto ai rappresentanti dei lavoratori di presentare le loro proposte concrete dopo le critiche al lavoro del sovrintendente
Il Piano industriale del Teatro lirico è congelato. I lavoratori hanno criticato il documento preparato dal sovrintendente e il sindaco ha deciso di coinvolgerli. Ora tocca a loro presentare proposte. Ieri il presidente della Fondazione Massimo Zedda ha riunito intorno a un tavolo il sovrintendente Gennaro Di Benedetto, il membro del cda Felicetto Contu e i rappresentanti di tutte le sigle sindacali dei lavoratori. Una tregua forzata in vista della definitiva approvazione del Piano che, dopo l’ok del cda dovrà essere presentato alla Regione e alle banche per la concessione del mutuo che serve a tamponare le ferite economiche del Teatro di via Sant’Alenixedda. Il sovrintendente ha preparato il piano industriale senza consultare i lavoratori che l’hanno criticato prima per questo poi per il risulotato dei suoi sforzi. «La parte su cui siamo meno d’accordo è il punto in cui dice, nero su bianco, che la produzione costa e che in pratica non ce la possiamo permettere», spiega Annalisa Pittiu della Cisl. Il sindaco ieri ha messo in stand-by il piano del sovrintendente e ha dato la palla ai lavoratori: si è deciso di costituire una commissione tencica che, nel giro di sette-dieci giorni, sia in grado di presentare proposte concrete dal punto di vista artistico e dal punto di vista pratico. «È una bella sfida questa, abbiamo preso un grosso impegno - spiega Giuliana Carone della Cgil - è un lavoro molto impegnativo ma abbiamo l’opportunità di dimostrare che almeno la lirica si può autofinanziare o quasi». Sono otto le sigle sidnacali che hanno partecipato all’incontro e, anche al loro interno, ci sono visioni differenti sulle scelte da prendere, ma i tempi sono stretti. Dopo aver criticato la mancanza di proposte artistiche in un piano fatto di tagli, spetta a loro integrare i numeri con l’arte.
M.Z.