La vincitrice si è laureata nella facoltà di Architettura di Alghero. Per lei un assegno da mille euro
Premiate nell'edificio “Sali scelti” le tre tesi più interessanti sul Parco
Sono Rita Sanna, Mauro Murru e Tania Saba i vincitori della prima edizione del concorso “Un premio per le tesi su Molentargius”. In palio c'erano tre assegni, da mille, 750 e 500 euro. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri mattina nell'edificio “Sali scelti”, sede dell'Ente Parco, in presenza del sindaco Massimo Zedda.
Intitolato alla memoria del professor Giancarlo Deplano, architetto e ingegnere, considerato il precursore degli studi su Molentargius, il concorso ha fatto registrare la partecipazione di quindici laureati con tesi sul parco tra il 2005 e il 2010. Il primo premio è andato, come detto, a Rita Sanna (Facoltà di Architettura di Alghero) che nella sua tesi ipotizza il rilancio della produzione del sale e la realizzazione di un impianto termale nelle preesistenti strutture delle Saline di Stato. Secondo posto assoluto per Mauro Murru (Facoltà di Ingegneria di Cagliari) che ha prospettato la creazione di un analogo impianto termale, ma in una nuova struttura a basso impatto ambientale ribattezzata “Il villaggio del sale”.
Infine Tania Saba (ancora Ingegneria di Cagliari), terza classificata con un progetto di “Riordino fondiario delle zone di Medau Su Cramu e Is Arenas” attraverso la lotta all'abusivismo edilizio nei 200 ettari di parco interessati. «La soddisfazione è enorme», ha commentato quest'ultima, 36 anni, «non tanto per il premio in denaro quanto per il riconoscimento del nostro lavoro. Personalmente ho lavorato più di un anno alla mia tesi e non è stato semplice». La cerimonia è stata presieduta dal direttore del parco, Marco Loddo, affiancato dal leader di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana. Presenti anche i componenti della commissione tecnica, tra cui Antonello Sanna ed Emanuela Abis, della Facoltà di Architettura. Il sindaco Zedda ha parlato della necessità di integrare lungomare Poetto e parco di Molentargius, con l'obiettivo di collegare queste due aree anche a Monte Urpinu e al compendio naturalistico di Sant'Elia, Sella del Diavolo, Calamosca e colle di Sant'Ignazio.
Alla manifestazione hanno partecipato alcuni studenti del Politecnico di Bari. I giovani ricercatori pugliesi hanno “intervistato” a scopo auto-didattico Vincenzo Celli, caposaliniere per oltre vent'anni, oggi in pensione.
Paolo Loche