Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Il Comune ripulisca l’area di via Bainsizza»

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 dicembre 2011

 L’appello

 

VIA BAINSIZZA Rifiuti abbandonati, proteste dei resident

i DISAGI La traversa di viale Merello è una discarica e le famiglie che ci abitano vivono barricate in casa: «Bonificate»

Via Bainsizza, una traversa di viale Merello, non è solamente zona di tranquilli villini residenziali. Arrivati all’altezza dell’istituto scolastico Meucci e di una torre radio abbandonata, la strada scompare totalmente, inghiottita da rifiuti e sterpaglie. Un’area estesa, divenuta una discarica a cielo aperto ed un luogo nel quale è possibile compiere qualsivoglia azione, totalmente indisturbati. Nell’area, isolata, da decenni risiedono quattro nuclei familiari. Le loro case, costruite intorno al 1940, hanno i tetti in eternit ed il terreno sul quale poggiano è composto da un materiale friabile: il tufo. Da un lato vi è un alto strapiombo, non recintato, che affaccia sul canyon di Tuvumannu. Vi è anche un altro burrone molto profondo, anch’esso senza protezione, Sulla cui sommità una vecchia batteria militare in pietra è meta abituale di tossicodipendenti. Lungo tutta l’area si trovano copertoni, plastica, legni marci e rifiuti d’ogni genere. I residenti chiedono un intervento immediato per la bonifica. «L’area è del demanio della marina ed il terreno penso sia patrimonio regionale » afferma Ennio Urrai, 74 anni e residente con moglie, figlia e genero «circa sei anni fa chiusero il ponte radio, da allora l’area è abbandonata ed ultimamente anche meta di prostituzione». «Siamo isolati ed un po’ di paura è naturale, specialmente la serama chi di competenza, dovrebbe ripulire totalmente l’area con una ruspa ed asfaltare la strada» conclude. Gli fa eco, più preoccupata, Genoveffa Pau, sua vicina di casa di 69 anni. «Sono vedova da pochi mesi, appena fa buio mi rinchiudo in casa durante la campagna elettorale, Massimo Zedda, ci aveva promesso un aiuto. «Vivo con 800 euro al mese, mi fa indignare - conclude la signora - che si ricordino di noi solo al momento di pagare le tasse. Paolo Rapeanu