L'incontro fra sindaco, consiglio d'amministrazione e delegati dei lavoratori
Il Comune chiede ai sindacati un piano alternativo
Un comitato interno formato dalle organizzazioni sindacali e da un rappresentante per ogni settore del Teatro per fare una contro-proposta al piano industriale del sovrintendente del teatro Lirico, Gennaro Di Benedetto.
È l'idea avanzata dal sindaco Massimo Zedda nell'incontro di ieri a cui hanno partecipato, oltre alle organizzazioni sindacali, il primo cittadino del capoluogo, il soprintendente e il Cda.
IL COMITATO Zedda, consapevole del fatto che i sindacati non sono assolutamente disposti ad accettare il piano del soprintendente, ha spiazzato tutti i presenti con una proposta: una commissione che racchiuda tutte le sigle sindacali e i vari settori del Teatro, che possa dare utili consigli ai vertici per la redazione del piano industriale definitivo e che possa responsabilizzare in qualche modo gli stessi sindacati, visto che i tempi si fanno sempre più stretti e l'approvazione del piano è fondamentale. Qualche sigla sindacale, come la Libersind, ha storto un po' il naso, ma alla fine le organizzazioni, entro lunedì, dovrebbero far sapere i nomi che formeranno il comitato, che avanzerà le sue proposte. Dopo di che si terrà un'altra riunione simile a quella di ieri, nella speranza che possa andare meglio.
PIANO BOCCIATO Com'era prevedibile, i sindacati hanno bocciato in maniera netta il piano di Di Benedetto, considerato inadeguato e duro solo per i lavoratori. Dalle organizzazioni sono volate critiche pesanti non solo nei confronti del sovrintendente, ma anche verso la politica, colpevole di non essere riuscita, in tutto questo tempo, a trovare un modo per risolvere una situazione che ormai sta andando allo sfascio.
I sindacati sarebbero anche disposti ad accettare uno sforzo economico dei dipendenti, visto che in un periodo di crisi tutti devono fare sacrifici. Il loro netto rifiuto al piano di Di Benedetto, tuttavia, deriva dal fatto che il documento prevede esclusivamente, dicono loro, tagli agli stipendi, ma non contiene praticamente nulla per il rilancio del teatro, con cifre reali e progetti realizzabili. Per adesso non è previsto uno sciopero, anche se alcune sigle si stanno interrogando sulla possibilità di organizzare una protesta di questo tipo, soprattutto per smuovere gli ambienti politici, sensibili a questi tipi di richiami.
I TAGLI Ma l'allarme venuto fuori nell'incontro di ieri riguarda in modo particolare i tagli alla cultura sia a livello nazionale che regionale, che se confermati in futuro potrebbero arrivare a togliere fino a nove milioni di euro, senza i quali sarebbe davvero difficile andare avanti per il Teatro, già alle prese con una situazione economica disastrosa.
Piercarlo Cicero