Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Siluro legale contro il Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
9 dicembre 2011

Il Comune chiede il saldo dei canoni per il Sant’Elia



In partenza l’atto di precetto per un milione e 800mila euro Il contratto scade nel 2013

CAGLIARI. Un siluro da un milione e 800 mila euro sta per partire dall’ufficio legale del Comune, diretto verso il Cagliari calcio: riguarda i canoni evasi dalla società di Massimo Cellino, che dovrebbe pagare fino al 2013 cinquantamila euro l’anno per l’uso dello stadio Sant’Elia. I legali del Cagliari si sono opposti alle decisioni del tribunale ma il Comune è deciso a esercitare il proprio diritto-dovere di esigere la somma che gli spetta.
L’amministrazione comunale ha confermato che l’atto di precetto sta per essere notificato. Un milione e 600 mila euro è il totale del credito da esigere, il resto sono spese legali e interessi. Al Cagliari calcio sarà concesso un termine breve per saldare il debito, poi si andrà avanti con l’esecuzione coattiva. I legali dell’amministrazione stanno valutando in queste ore come muoversi, l’idea di partenza sarebbe quella di chiedere il pignoramento del cartellino di uno o più giocatori della rosa rossoblù. Ma non è detto che questa sia la strada da percorrere per arrivare finalmente, dopo anni e anni di sostanziale inerzia, a incassare quanto stabilito nel contratto-convenzione tra il Comune e la società calcistica. Una decisione sarà presa nelle prossime settimane, una volta portata a termine la procedura per il recupero del credito. Procedura di routine - precisano in municipio - la stessa che viene seguita per situazioni simili. La differenza è la cifra, che negli anni è cresciuta come un blog diventando una voce importante nel bilancio dell’amministrazione. Ma soprattutto la visibilità della controversia, che oppone l’ente proprietario dello stadio alla sola società sportiva che lo utilizza. Controversia legale che va avanti mentre il sindaco Massimo Zedda è impegnato in un tentativo di ricostruire i rapporti con il Cagliari calcio, tentativo estremo legato com’è all’ipotesi che Cellino abbandoni l’idea di costruire una nuova arena calcistica altrove. Ormai massacrato da vincoli, controversie giudiziarie, esposti e indagini della Procura il progetto di installare uno stadio prefabbricato nell’area di Santa Caterina, a cinquecento metri dalla pista di Elmas, il presidente del Cagliari potrebbe rivalutare la possibilità di restare a Sant’Elia - il contratto scade nel 2013 - malgrado il Comune gli abbia negato fino ad oggi la possibilità di ristrutturare lo stadio costruito nel 1970 e restaurato vent’anni dopo, per il girone dei mondiali 1990. Uno stadio che secondo la mozione firmata dal consigliere comunale Gianni Chessa è costato negli ultimi dieci alle casse comunali due milioni e 700 mila euro in interventi di manutenzione straordinaria. Scartata già dai sindaci Mariano Delogu e Emilio Floris perchè illegale l’ipotesi di concedere direttamente al Cagliari calcio il diritto di superficie sull’area di Sant’Elia - una superficie di enorme valore immobiliare, ambìta da tutti i costruttori della città - l’interesse di Cellino per il vecchio stadio si è raffreddato ed è saltata fuori l’idea di Elmas. Ma anche qui il progetto non riguarderebbe soltanto la costruzione di un’arena moderna e funzionale: il presidente del Cagliari punta a mettere in piedi un’attività d’impresa, di cui lo stadio sia il centro motore. Idea legittima, che si scontra con il veto imposto dall’Enac per ragioni di sicurezza aeroportuale considerate indiscutibili.
Una cosa è certa: perchè il rapporto Cagliari calcio-Comune possa riaprirsi Cellino dovrà prima versare quanto deve nelle casse di via Roma. Dovrà farlo comunque entro la scadenza della convenzione, perchè legge alla mano la vertenza sui debiti potrebbe ostacolare la proroga o la rinegoziazione del rapporto contrattuale.

(m.l)