Il gruppo consiliare chiede di anticipare la legge Carfagna
«Serve un'ordinanza che anticipi la legge del Ministro Carfagna». Multe per prostitute e clienti, come vorrebbe il disegno di legge che ha già ricevuto l'ok del Governo la settimana scorsa.
«Serve un'ordinanza che anticipi la legge del Ministro Carfagna». Multe per prostitute e clienti, come vorrebbe il disegno di legge che ha già ricevuto l'ok del Governo la settimana scorsa: è la richiesta - messa nero su bianco con una mozione - del gruppo consiliare di Alleanza Nazionale. Non un attacco contro il sesso a pagamento tout court, ma un provvedimento mirato a liberare le strade da minigonne, borsette e relativo seguito di ragazzi.
LA RICHIESTA «Chiediamo al sindaco una misura specifica per il contrasto della prostituzione. Alcune zone, anche del centro, sono in balia di questo fenomeno e ci sono intere famiglie che hanno paura a rientrare a casa», sottolinea il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Serra. Che chiede ad Emilio Floris di seguire la stessa strada scelta da Alemanno a Roma: una multa di 200 euro, che sarà (così ha annunciato il Campidoglio, anche se il provvedimento sarà attivo da gennaio 2009) portata a 500, come in molte città del nord Italia. I controlli? «Ci sono i mezzi perché vengano fatti dalla polizia municipale. E comunque il sindaco rappresenta la città nel comitato per l'ordine pubblico, al quale partecipano anche le altre forze dell'ordine». La riapertura delle case chiuse invece, «rientra in un dibattito più ampio, anche se la legge Merlin va rivista e aggiornata».
DIVIETO DI SOSTA Ma il gruppo consiliare punta a combattere la prostituzione con strumenti semplici: «Si può istituire il divieto di sosta e fermata nelle vie del sesso e, ovviamente, farlo rispettare».
Anche perché in alcune strade la circolazione sta diventando un problema: «Da via Gorizia a viale Monastir, perfino in piazzale Trento, in mezzo ai palazzi della Regione, sono dappertutto», ricorda Salvatore Deidda, di Azione Giovani, «e dal tramonto in poi le ragazze che abitano in queste zone non possono tornare tranquillamente a casa perché possono essere scambiate per prostitute e rischiano di essere addescate». «Chi fa sesso a pagamento quando dietro c'è lo sfruttamento, fa pena. Non vogliamo apparire come bigotti o sceriffi, ma serve più attenzione: ben vengano le multe, e le telecamere, che possono essere un deterrente efficace». Viale Elmas è il regno delle nigeriani, in via Simeto comandano le rumene. Nella zona di Santa Gilla invece, trans e omosessuali: «La prostituzione maschile è uno spettacolo ancora meno tollerabile», conclude Deidda.
Danila Meloni, componente della commissione pari opportunità, ha sottolineato come «gran parte di queste ragazze sia costretta a stare sulla strada, con violenza fisica e psicologica». Botte e raggiri, per avviare ragazze appena maggiorenni. ( m.r. )
17/09/2008