Tutti attorno a un tavolo davanti all'assessore Argiolas. Nel mirino la “movida”
Ieri il confronto pubblico con residenti e commercianti
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Tutti attorno a un tavolo per ipotizzare il futuro di Castello. I commercianti studiano nuove proposte, altre idee nell'ambito del progetto del Comune che mira a rivitalizzare i quartieri storici della città. Ad ascoltare le lamentele dei cittadini e di chi ha un'attività, ieri nell'assemblea al teatro Civico era presente Barbara Argiolas, assessore alle Attività produttive. Gli abitanti puntano il dito sull'invivibilità del centro storico, pochi vogliono i locali aperti sino a tardi, molti altri indicano la via del potenziamento storico e artistico per riportare Castello ai vecchi fasti. «Le difficoltà esistono» afferma Mercedes Mariotti, ex titolare di un'attività nella zona, «molti hanno mollato, sono sempre di più i sottani abbandonati, dove prima fiorivano laboratori e piccoli negozi».
Non tutti sono d'accordo con il degrado di Castello: «Non sono convinto», dice Franco Mannoni, «qual è il parametro per stabilire quale sia questo degrado? Molti dicono che il nostro sia il quartiere della creatività e della cultura, io non vorrei fosse solo quello delle discoteche e dei locali». Chi invece vorrebbe sì una movida ma controllata e misurata è Claudio Ara, titolare del ristorante Sa Piola (finito al centro di un attentato incendiario una settimana fa) e del Ritual, il disco-bar di via Università: «Servono servizi in chiave diurna e notturna», dichiara, «e la vita notturna deve essere regolamentata. Siamo davanti a una serie di abusi nel rilascio delle autorizzazioni». L'assessore Argiolas promette interventi e idee. Il residente Raffaele Puddu, cambierebbe anche l'aspetto non sempre piacevole del quartiere: «Si dovrebbero ascoltare le esigenze dei cittadini e migliorare l'aspetto estetico della zona».
Federico Fonnesu