Protagonisti del Novecento in mostra alla Galleria comunale d'arte di Cagliari
Russolo, Modì, De Chirico, Marini, Martini
“I grandi assenti” è un'idea creativa per una mostra ricreativa, nel senso di un percorso che crea un pensiero nuovo, una nuova disposizione dell'animo, nel varcare la soglia della Galleria comunale d'arte di Cagliari. E porta in città opere di alcuni grandi del Novecento: Russolo, Modigliani, De Chirico, Marini, Martini.
Le sale dei musei dovrebbero conoscere la consuetudine dei ritorni, come le pagine di un libro, le scene di un film. Ancora di più, quadri e sculture, essendo di fruizione immediata, sempre davanti a chi aveva la fortuna di possederli nella propria casa, sempre a disposizione di chi ha la fortuna di averle custodite nelle civiche collezioni. Dieci anni fa la Galleria diretta da Annamaria Montaldo si è vestita della collezione Ingrao, donata due anni prima da Elisa Mulas, erede universale del collezionista Francesco Paolo Ingrao. Una costellazione di circa 500 opere dei più grandi pittori italiani dalla seconda metà dell'Ottocento al 1980, con un percorso attraverso sale dedicate: al piano terra la sala Boccioni, Sironi, Balla, Bistolfi e, al primo piano, quella Depero, Rosai, Mafai, Semeghini, Maccari, De Pisis, Socrate e, pure, quella Morandi. Più una quadreria di oli, disegni e sculture.
Un tesoro che sorprende rivedere ogni volta che si fa visita all'unico museo sardo che espone una collezione permanente e di alto livello. Ed è in procinto di dedicare alla collezione dei locali maestri del Novecento, e non solo, la ristrutturata ala delle grotte, adiacente l'edificio neoclassico.
Non facile vivificare l'offerta permanente con iniziative tese al dialogo e al confronto fra le opere. Ma la Montaldo, che è anche presidente dell'Associazione nazionale musei locali ed istituzionali, l'anno scorso è riuscita ad ospitare la mostra “Da Fattori a De Chirico.
I capolavori della collezione Grieco della Pinacoteca di Bari”, parata di piccoli formati ma di assoluto pregio, con opere importanti di Fattori, Sironi e Casorati, fra gli altri. Da ieri, ecco un'altra, più rarefatta proposta. “I grandi assenti” è una mostra che ha il tono di una bella festa a sorpresa. La collezione Ingrao compie proprio quest'anno i dieci anni di esposizione al pubblico e la Montaldo, pensando a quali potessero essere le “assenze” nella collezione, ha invitato cinque eccellenti interpreti “mancanti”.
Per chiudere idealmente il cerchio di quella temperie figurativa della prima metà del Novecento italiano, di cui la collezione Ingrao è testimonianza ricca e variegata, che si è espressa per ossimori visivi: la velocità e la stasi, il turbinio del colore e la neutralità dei toni, la rarefazione metafisica e l'introspezione psicologica, il paesaggio naturalistico e quello umano, questi due sempre in accordato rapporto poetico, in corrispondenza di amorosi - o dolorosi - sensi.
Al pubblico sembrerà che nulla sia cambiato, salutato all'ingresso sempre dal potente “Ritratto di Ines” di Boccioni. Ma, proprio dietro questo, ecco il primo “grande assente”: Luigi Russolo, unico dei cinque futuristi a mancare, intimo amico di Boccioni, con lo splendido “Profumo”, olio del 1910, in arrivo dal Mart di Rovereto. L'uso del colore vorticoso, in questa tela, è così capace e informato che davvero l'atmosfera pare circonfondere l'osservatore. Proseguendo nella caccia all'assente, ecco il secondo invitato: la “Cariatide” di Amedeo Modigliani, disegno già della collezione della Comunale di Cagliari, ma non esposto. Si sale al primo piano, e, nella sala anni Venti, appare il terzo immancabile ospite: Giorgio De Chirico con due “Muse” del '27, sempre in prestito da Rovereto. Ma la festa riserva i suoi fuochi artificiali alla fine, con “Il pugile”, bronzo del '35 di Marino Marini, proveniente dall'omonimo museo fiorentino, e “Donna al sole”, 1930, di Arturo Martini, sempre Mart. L'antieroe e l'antiaccademico rappresentati in due capolavori. I “grandi assenti” saranno presenti in Galleria fino all'8 gennaio.
Raffaella Venturi