Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Commissione, il Consiglio fa retromarcia

Fonte: Sardegna Quotidiano
1 dicembre 2011

TOPONOMASTICA

 

La notte porta Consiglio. Ventiquattro ore dopo aver salvato la commissione Toponomastica perché «indispensabile» i consiglieri comunali ci hanno ripensato. Ieri a inizio seduta è stato bocciato un ordine del giorno presentato da Alessio Mereu Riformatori) che prevedeva di ridurre i componenti da 12 a 8 (mantenendo i posti dei 5 consiglieri). La bocciatura è arrivata perché dietro l’angolo c’era un altro ordine del giorno, presentato da Claudio Cugusi (Pd), che chiedeva che i compiti della commissione Toponomastica venissero affidati a quella degli Affari generali. Nella seduta di martedì questa linea non aveva preso piede, perché i membri di quella commissione l’ave - vano già bocciata. Ma le intenzioni della maggioranza sono state quelle di mantenere un controllo politico sulla toponomastica e non lasciare la competenza ai dirigenti, da qui la correzione del tiro e l’approvazione del secondo ordine del giorno.

VARIAZIONE DI BILANCIO Il Consiglio comunale ha approvato, con l’astensione della minoranza, una variazione di bilancio e cinque emendamenti collegati. Si tratta di circa due milioni e 800mila euro per coprire spese in vari settori: politiche sociali, buche nelle strade, manutenzione del cimitero di Bonaria a dello stadio Sant’Elia e altri progetti. Ok alla manutenzione di una serie di immobili che si è resa necessaria dopo la decisione di non pagare più affitti ai privati e trasferire gli uffici del Comune in strutture pubbliche.

L’ITALIA SIAMO NOI Il Comune aderisce alla campagna “L’Italia siamo noi”, che prevede la raccolta di firme per presentare due proposte di legge sui diritti degli immigrati: il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia (il cosiddetto “ius soli”) e quello di voto a chi vive lavora e paga le tasse in Italia. L’ordine del giorno, presentato da Sebastiano Dessì (Sel), è stato illustrato partendo dal recente richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha definito «una follia », il fatto che un bambino nato in Italia non sia un cittadino italiano. Marcello Zasso