Poetto
IN SPIAGGIA I titolari dei baretti superstiti contro la serrata invernale imposta dal Comune, pronti i ricorsi. Intanto da oggi fuori servizio anche i bagni. L’altra coop: giusto ripartire da zero
Un inverno senza servizi al Poetto. Almeno per quest'anno, sarà difficile per i cagliaritani passare una soleggiata mattinata invernale in spiaggia. La giunta vuole fare ordine: da oggi chiuderanno i bagni pubblici, che necessitano di lavori più rimandabili e verranno sostituiti dai bagni chimici. Lunedì, con una delibera, è stato deciso che con la fine della stagione balneare, già prevista per il 31 ottobre e prorogata, dovranno chiudere tutti i baretti. L'obiettivo è ripartire dalla prossima stagione con tutto a posto e nel rispetto completo della legalità.
LA BATTAGLIA SUI BARETTI La decisione del Comune sui baretti è in linea con le norme vigenti, ma i titolari dei locali che hanno resistito alle ruspe di ottobre non ci stanno e sono pronti alla battaglia. «Stanno trasformando il discorso sul Poetto in una questione per giuristi» sostiene Alberto Bortolotti, del sindacato italiano Balneari, che rappresenta i titolari dei chioschetti ancora in piedi e di altri cinque, «noi prepareremo le nostre azioni legali, ma intanto la città verrà privata di un servizio importante ». Alcuni di coloro che ancora erano aperti hanno deciso di chiudere in via cautelativa, gli altri aspettano l'ordine diretto dal Comune. I loro colleghi che hanno deciso di non opporsi all'amministrazione e hanno fatto abbattere il proprio chiosco, però, sostengono la decisione della giunta. «Dodici strutture sono state demolite, le altre sono irregolari», sostiene Sergio Mascia, del consorzio Poetto service, «Quelli che sono ancora in piedi non hanno responsabilità dirette, ma se vogliamo ripartire, e farlo nella legalità, è giusto che tutti cooperiamo e che il Comune tratti tutti allo stesso modo: come abbiamo chiuso noi devono chiudere anche loro ». Bortolotti non condivide: «I discorsi in termini di equità non hanno senso», replica, «Quella del Comune è una decisione scellerata che ha come unico risultato quello di rendere il Poetto non più usufruibile per la cittadinanza » .
IL FUTURO DEL POETTO L'idea della giunta è quella di consentire l'apertura nel 2012 per i mesi estivi, in attesa dell'approvazione finale del Pul (il piano di utilizzo del litorale), in base al quale si potranno dare le concessioni definitive che garantiranno anche l'apertura invernale. «Se l'approvazione del Pul, come viene prospettato, fosse una pratica agevole e rapida, andrebbe tutto bene », incalza Bortolotti, «ma non è così ». Secondo il rappresentante dei gestori, visto il lungo iter che deve essere portato a termine, per avere il piano serviranno almeno 5 anni: «Il rischio è di essere costretti ad avere la spiaggia aperta per tre mesi all'anno con baracchine rimovibili. Per questo avevamo proposto all'amministrazione di utilizzare i poteri di deroga che ha sulle normative regionali e fare un regolamento che possa garantire un reale utilizzo del litorale per il lungo periodo di transizione che abbiamo davanti». Tanto più, aggiunge, che due dei baretti (Emerson e Iguana) hanno delle autorizzazioni valide, mentre per altri c'è una battaglia legale in corso. «E non dimentichiamo che chiudere», conclude, «significa mandare a casa coloro che lavorano nei chioschi tutto l'anno».
Michele Salis