Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Castello «Servono scelte impopolari»

Fonte: Sardegna Quotidiano
28 novembre 2011

 IL FUTURO L’assessore Frau: «Contro l’assedio delle auto prenderemo decisioni che non piaceranno a tutti»

«Accessibilità, pedonalizzazione e assedio insopportabile delle macchine porteranno a decisioni che non piaceranno a tutti, ma sono necessarie delle alternative». L’asses - sore all’Urbanistica Paolo Frau parla chiaro alla gente del quartiere: per rilanciare Castello bisogna cambiare marcia e, per quanto possano essere partecipate le decisioni da prendere, ci saranno degli scontenti. TRA PASSATO E FUTURO Nel palazzo della Fondazione Siotto si è parlato del futuro del “quartiere museo”. Ma si è raccontato anche il passato, che può essere un punto di partenza, grazie al libro di Antonello Angioni “I palazzi, le famiglie, le strade, le chiese”. Un viaggio tra le vie caratterizzate da «litigiosità architettonica », come la definì Romagnino, citato dal saggista Paolo Fadda. Ma ora il quartiere può solo aggrapparsi ai tempi d’oro raccontati da Angioni, quando «ogni palazzo aveva una storia, e al suo interno c’erano le storie delle grandi famiglie della Cagliari bene, come De Candia, Amat, De Magistris, Asquer o Ballero, e la carrozza del Vicerè passava per via Canelles». Oggi a Castello c’è l’unico varco cittadino dove è attivo il controllo delle videocamere, l’accesso notturno da mezzanotte alle 9 è permesso soltanto alle auto dei residenti. «Ma saranno rimasti circa 900 abitanti - ha detto l’assessore Frau - la maggior parte delle case è ormai abitata da una sola persona e in tuto il quartiere di sono 160 abitazioni abbandonate » . Per Frau sono indispensabili interventi per salvare e rilanciare il quartiere dove «i palazzi storici stanno crollando, perdendo il loro valore e intaccando il fascino del quartiere, schiacciati anche dai limiti burocratici che non consentono frazionamenti o ristrutturazioni». Per Paolo Fadda però «Castello rappresenta il certificato di origine della cagliaritanità, il luogo dove sono conservate le radici».

L’AVANZATA DELLA CITTÀ Adesso le Torri sono più un’ultima frontiera di fronte all’avanzata della nuova Cagliari. «Una città cresciuta male, che ha dato spazio a palazzi brutti da vedere e poco funzionali, centri commerciali che hanno minato l’economia delle botteghe e degli artigiani e una rete di servizi urbani che non è in grado di offrire un’alternativa all’auto», hanno illustrato Federico Matta e Stefano Gregorini dell’Urban Center. E forse il futuro può nascere anche dalle idee delle nuove generazioni che hanno imparato a riscoprire il centro, perché in tanti stanno cercando di trasferirsi di nuovo nei quartieri storici della città. Perché la gioventù nel quartiere porta vitaità, non solo movida. Lazzaro Cadelano