ROMBO DI TUONO
«La Sardegna ha bisogno del Sant’Elia ». Gigi Riva lo stadio di Cagliari l’ha visto nascere. «Il Sant’Elia deve essere a disposizione della città, dovrebbe ospitare tutti gli sport con i cagliaritani che vanno a correre dentro e non più fuori - spiega - è uno spazio in grado di ospitare grandi manifestazioni, sfruttandolo si possono portare in Sardegna anche grandi cantanti che hanno bisogno di un vasto pubblico ». Il numero 11 del Cagliari valuta il futuro della struttura a prescindere dalle decisioni della società rossoblù. «È stato progettato e costruito non per lo Scudetto e per il Cagliari - ricorda - a suo tempo è stato pensato per le esigenze di tutta la Sardegna, non per la squadra di calcio: era importante avere uno stadio olimpico per le grandi manifestazioni. E anche ora la Sardegna non può restare senza spettacoli di alto livello». Ma lo stadio cade a pezzi, le condizioni della struttura sono pessime e una decisione va presa: o si restaura o si demolisce. «La ristrutturazione va fatta, ma tutta l’area andrebbe rivista perché dove ci sono i parcheggi potrebbero sorgere anche uffici della Regione o del Comune, insomma servizi per la cittadinanza ». Il presidente Cellino da tempo cerca di costruire uno stadio tutto suo nel territorio di Elmas e abbandonare la struttura pubblica, ma gli ostacoli per la realizzazione del progetto sembrano sempre più insormontabili. «ELMAS È SEMPRE CAGLIARI» «La decisione di spostarsi ad Elmas non crea i problemi che in tanti pensano, Elmas è comunque Cagliari - commenta Riva - è più facile raggiungere Elmas da via Roma che San Siro dal centro di Milano, gli altri stadi sono tutti decentrati». Viste le difficoltà che l’operazione Elmas sta incontrando e la necessità di recuperare il Sant ’Elia si allarga il fronte di chi vorrebbe che il Cagliari restasse a casa sua. «Ben venga che il Cagliari continui a giocare al Sant’Elia, ma bisogna partire dall’interesse pubblico: i soldi sono pochi e non si può regalare un’area così preziosa: si era parlato della cessione del diritto di superficie, ma un conto è se in un’area non c’è niente e un altro se c’è un capitale di 50 milioni di euro». Una proposta che si fa nuovamente strada è quella di trovare un’altra area nel territorio di Cagliari per la realizzazione dello stadio nuovo. E spunta la solita area di San Lorenzo che, in un territorio comunale circondato dall’hinter - land, è l’unico brandello disponibile. « Un’alternativa alla zona di Sant’Elia era già stata fatta anche in passato ma la società, che io ricordi, l’ha sempre rifiutata - aggiunge Rombo di tuono - ora non so se la situazione sia cambiata perché non conosco la questione di Elmas». Riva sottolinea anche che il Sant’Elia non è un monunento vecchio. «È uno degli stadi più giovani d’Italia - conclude - a parte quello della Juve e quello di Bari del ‘90. È mancata completamente la manutenzione » . M.Z.