Rassegna Stampa

Sardegna 24

Sant’Elia, manutenzioni d’oro costano 5 volte più del canone

Fonte: Sardegna 24
23 novembre 2011

Denuncia dei consiglieri comunali Casu e Chessa: dal 2001 spesi 2, 6 milioni di euro, mentre l’affitto è di 50 mila euro annui Indice puntato contro la vecchia amministrazione di centrodestra: «Non è stata capace di prendere una decisione definitiva»

di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net

Gestione shock dello stadio Sant’Elia: 250 mila euro all’anno di manutenzione, contro 50 mila euro annui di canone ». Il tutto mentre gli impianti sportivi della città sono allo sfascio,con pochi euro a disposizione per le necessarie manutenzioni. «Pesanti», secondo i due consiglieri, le responsabilità delle Giunte passate. Questo il quadro dipinto ieri dai consiglieri comunali Gianni Chessa, Udc e Paolo Casu, Psd’Az che ieri hanno presentato al consiglio comunale una mozione sul futuro dello stadio cagliaritano. I due hanno presentatounarelazione che chiarisce come negli ultimi 10 anni l’amministrazione abbia effettuato lavori di manutenzione di vario genere per complessivi 2 milioni e 608 840euro, a fronte di una canone «irrisorio», sul quale, per altro, ci sono dei contenziosi per mancato pagamento. Lungo l’elenco delle manutenzioni: nel 2001 è stato effettuato l'impianto Tvcc per 144 mila 556,29 euro, due anni dopotra compartimentazioni, esecuzioni di recinzioni,tinteggiature e impianti di serbatoi si sonospesi 35 mila 641,42 euro (lavori eseguiti nell’ambito dell'appalto “manutenzione straordinaria impianti sportivi”). Sempre nel nel 2003 tra picchettamento dei calcestruzzi, consulenze, rifacimento campo, manutenzioni elettriche e installazioni di elettromagneti si sono spesi 524 mila 305,73 euro. E così via: nel2004sono stati spesi 975 mila 992,11 euro.

L’anno dopo altri interventi per 177 mila659,33 euro, nel2006164 mila 633,58 euro, 207 mila 446,46 euro nel 2007, nel 2008 18 mila 656,60, nel 2009 320 mila 611,28 euro e nel 2010 14 mila e400euro. Quest’anno, infine, tra le manutenzioni straordinarie degli impianti elettrici e tecnologici si sono spesi 24 mila 937,20 euro. Il tutto mentre gli altri impianti sportivi cittadini «sono allo sfascio», denunciano Casu e Chessa hanno puntato l’indice contro l’ex sindaco Emilio Floris, reo di non aver mai preso una decisione definitiva sullo stadio Sant’Elia. E proprio sul futuro dell’impianto i due consiglieri auspicano una nuova costruzione accanto al Sant'Elia. L’obiettivo è quello di riaprire il dibattito e invitare la Giunta a prendere una decisione in tempi brevi. «Un problema che sta a cuore ai cagliaritani», ha sottolineato Chessa, «riguarda la città ma deve essere affrontato anche dalla Regione.

Noi siamo convinti che lo stadio debba rimanere a Cagliari: si deve fare di tutto per aprire un tavolo tecnico ». Nei giorni scorsi era stata presentata una mozione urgente firmata dagli stessi Chessa e Casu: un invito rivolto a sindaco e Giunta «ad attivarsi per il reperimento dei fondi, regionali e statali, oltre che con la ricerca di accordi che contemplino partecipazioni miste pubblico- privato, per poter attivare la non più rimandabile fase di ristrutturazione dello stadio». Casu, in particolare, chiede la salvaguardia e la valorizzazione dell'impianto. «Non vogliamo la demolizione », ha chiarito, «anche perché lo stadio puòessere utilizzato come spazio per i “grandi eventi”. Oltre che continuare a ospitare altri sport, come rugby e atletica. Un investimento sul Sant' Elia significa anche valorizzare l'intera area del quartiere». I consiglieri di opposizione chiedono anche una modifica della convenzione (in scadenza l’anno prossimo) sulla gestione dell’impianto: canone più alto e stop alla gestione del Comune dei posti della Tribuna autorità, dove solo il valore degli abbonamenti costa più del canone. Ancheil consigliere Idv Ferdinando Secchi l rivolge un'appello a tutti i soggetti interessati affinché la squadra di calcio del Cagliari resti in città, sede naturale dei rossoblù.