Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Siciliano: l'Anfiteatro deve riaprire Sorgia: stagione persa

Fonte: L'Unione Sarda
22 novembre 2011

PROVINCIA. Confronto sugli spazi


L'Anfiteatro romano deve tornare a essere uno spazio vivo, in grado di ospitare manifestazioni culturali. Lo ha detto ieri in Consiglio provinciale l'assessore alla Cultura, Francesco Siciliano, che rispondendo a un'interrogazione di Alessandro Sorgia (Pdl) ha messo in risalto come la ripresa dell'attività culturale nella struttura di viale Fra Ignazio non possa più essere ulteriormente dilazionata.
«L'Anfiteatro romano deve tornare ad essere uno spazio vivo, ma perché questo sia possibile è necessario un impegno ai più alti livelli istituzionali» ha detto Siciliano. «Avevamo inviato una lettera al ministro dei Beni Culturali» prosegue «per chiedere un intervento del Governo, e ora inoltreremo identica richiesta al nuovo ministro ai Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi. È necessario un tavolo di concertazione tra Comune, Provincia e Regione perché la ripresa dell'attività culturale nell'Anfiteatro non deve essere ulteriormente dilazionata e anche in occasione degli Stati generali della cultura, di recente, è stata rilanciata la necessità che le istituzioni possano portare avanti progetti condivisi anche con gli sponsor privati».
Sorgia, che da mesi protesta contro la chiusura dello spazio, rincara la dose: «Intanto i mesi passano, si è inesorabilmente fermi al palo, e la prima estate senza Anfiteatro anziché gli sponsor privati porta in dote la cassa integrazione, soprattutto perché non ci sono prospettive per il futuro, e l'inevitabile crollo dei fatturati delle società che organizzavano in passato gli spettacoli nell'arena». Poi rispondendo alle parole dell'assessore, conclude: «Troppo frettolosamente è stato deciso di chiudere questo sito. A proclami devono seguire azioni perché, per adesso, incuria e degrado permangono, per non parlare dei posti di lavoro persi».
GLI OPERATORI Approda tra i banchi del consiglio , con un'interrogazione presentata da Emanuele Armeni (Pd), la vertenza relativa agli operatori socio sanitari «che rivendicano il diritto di essere assunti. Una parte di questi operatori, iscritti in una graduatoria a seguito di concorso pubblico» ha spiegato «sono stati assunti, ma 550 sono ancora in attesa e alcune aziende sanitarie, come il Brotzu, invece che attingere dalla graduatoria, utilizzano modalità di assunzione differenti ricorrendo al lavoro interinale». (p.c.c.)