«Il disagio, purtroppo, è palese in tutti i settori del Teatro, ma noi diamo il massimo nonostante le carenze d’organico - spiega Annalisa Pittiu, responsabile spettacolo della Fistel-Cisl - per esempio stiamo dando il massimo impegno per la realizzazione della Carmen, anche utilizzando materiali riciclati». Ieri i lavoratori si sono riuniti in assemblea generale per discutere del piano industriale preparato dal sovrintendente, delle difficili condizioni in cui stanno lavorando e delle lettere di contestazione ricevute. «Oltre le donne del coro, punite per aver lavorato in borghese - spiega Massimo Ceccalotti del sindacato di base - anche gli elettricisti che non hanno fatto lo straordinario hanno ricevuto una contestazione disciplinare da parte del sovrintendente». Lo stato di agitazione al Teatro lirico va avanti da mesi e i rapporti si stanno inasprendo. «Domenica c’era da fare uno straordinario, ma rinunciare rientra nello stato d’agitazione - aggiunge Annalisa Pittiu - ma per tempo era arrivato l’avviso che gli elettricisti non l’avrebbero fatto, e hanno fatto il possibile coi turni per non creare disagi. ma non c’è la volontà di dialogo». All’assemblea ha aderito circa la metà degli oltre duecento dipendenti. «Ma ora siamo tutti compatti, giovedì pomeriggio incontreremo il sindaco e ci saranno tutte le otto sigle sindacali: Zedda deve prendere una decisione - commenta Ceccalotti - Chiediamo che interceda con il sovrintendente per far ritirare le contestazioni disciplinari». Gennaro Di Benedetto all’incontro non è stato invitato. «Non ci ha mai dato risposte - conclude Pittiu - ora le chiediamo direttamente al sindaco». M.Z.