Un centinaio di residenti del Centro in consiglio comunale: «Siamo costretti a mettere i tappi nelle orecchie ai bambini» Da via Baylle a via Mameli la “mappa del rumore”. Alle 5 del mattino nelle scalette Santa Teresa c’è la “corsa delle birrette”
di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
Baccano fino elle luci dell’alba e notti insonni che costringono all’esodo dal centro storico decine di cittadini. Serate di baldoria e frastuono che alla Marina si concludono con la “corsa delle birrette”: le bottiglie di birra che vengono fatte rotolare dalle scalette Santa Teresa, alle 5 del mattino. Nemmeno i bambini vengono risparmiati, costretti a dormire coi tappi delle orecchie. È la situazione descritta ieri da più cento residenti di Marina, Stampace e Castello, i rioni della movida cagliaritana, nella sala del consiglio comunale che il presidente Ninni Depau ha aperto ai cittadini. Presente anche il sindaco Massimo Zedda che ha promesso di incontrare i gestori dei locali per invitarli a rispettare gli orari: in caso contrario i controlli della polizia municipale si faranno più severi. In 11 pagine il comitato “Rumore no grazie”, che radunagli abitanti di Marinae Stampace, traccia la mappa delle zone più colpite dal fenomeno. Alla Marina via Baylle, piazzetta Savoia e via Savoia e le scalette Santa Teresa, a Stampace il corso Vittorio Emanuele II, vico Carlo Felice, salita Santa Chiara e piazza Yenne. In più la Mediateca e l’Hostel Marina sulle scalette Santo Sepolcro. I residenti parlano di persone che per dormire cercano alloggio fuori città, oppure si trasferiscono o si rivolgono a esperti per rilevare l’intensità dei rumori. Altri usano i tappi. «Persino i bambini vengono sottoposti a questo rito crudele e pericoloso », scrive il comitato, «rivendichiamo il diritto delle madri di mettere a letto i bambini alle nove di sera senza che siano disturbati ». I residenti chiedono al sindaco misure drastiche: stop alla diffusione della musica nei locali, sanzioni dei disturbatori della quiete pubblica e chiusura dei locali, un freno all’apertura di altri locali notturni nel centro storico e la riduzione dell’orario di chiusura degli stessi, sistema di ztl che favorisca i residenti eabbandono della sperimentazione della pedonalizzazione. Tanti gli interventi, anche drammatici come quelle dei genitori che raccontano le notti di sofferenza e pianto dei bimbi. E non è mancato qualche momento di tensione. Alla fine degli interventi ha preso parola il sindaco Massimo Zedda: «Ascolterò tutti i prenderò in esame i problemi», ha spiegato il primo cittadino, «conosco bene le realtà dei rioni storici, ma nonracconto frottole siamo senza soldi. Tuttavia mi riprometto di incontrare i gestori dei locali e di chiedere il rispetto delle regole».