Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Contro il caro-libri c'è il mercatino on line

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2008

Istruzione. A Cagliari la spesa media è 316 euro, ma in una classe del Dettori si arriva a 493

Sì ai testi usati, nelle nuove edizioni spesso cambia solo la copertina
Dalla settimana prossima apre per il quindicesimo anno il mercatino dei libri usati di piazza Giovanni XXIII. Chiunque può esporre.
Cagliari si conferma regina del carolibri: se nell'isola la spesa media per l'acquisto dei testi delle superiori è 316 euro, nel capoluogo si arriva a spendere 493 euro. Il primato spetta al liceo Dettori, dove le classi che sforano sono numerose: gli studenti della 5ª H spendono ad esempio 493,15 euro mentre quelli della 2ª D 471,30. Soglia infranta anche in altri istituti come il classico Don Bosco (437,95 in 3ª A), lo scientifico Michelangelo (460,05 in 5ª E) e il pedagogico l'Eleonora D'Arborea (403,50 nella 5ª E).
Sono i risultati dell'indagine condotta da Forza Italia Giovani, Studenti per la libertà, Alternativa studentesca, Studenti non conformi e Stile libero che, attraverso un'indagine, hanno riscontrato che il 29,86% delle classi non rispetta il tetto.
«Il Ministero dell'Istruzione ha fissato un tetto per l'acquisto dei testi, ma restano numerosi i casi di eccessi ingiustificati», denunciano i responsabili dei cinque movimenti. «Il dato sardo è superiore di 12 punti percentuale alla media nazionale», denuncia il coordinatore regionale dei giovani di FI Pierluigi Saiu, «e nell'isola ci sono casi in cui la soglia viene superata del 46%».
Il calcolo non include l'acquisto dei dizionari (a partire da 80 euro) e delle attrezzature tecniche; in compenso tiene conto dei famigerati testi consigliati. «Ciò per aggirare le furbizie dei presidi che per non superare il tetto indicano libri obbligatori fra i testi consigliati».
Per aiutare le famiglie a risparmiare, i cinque movimenti hanno creato un mercatino on-line (www.carolibro.forumcommunity.net), una piazza virtuale dove scambiare, vendere e acquistare i testi. Ma se le edizioni cambiano ogni anno, che senso ha comprare libri vecchi? «La realtà», spiegano i promotori del sito Pierpaolo Cassoni, Federico Onnis e Simone Spiga, «è che le ristampe sono spesso un modo per aumentare il prezzo di copertina senza apportare significative modifiche al testo». Spiga cita l'esempio di “Storia e storiografia” (tomo 1) della casa editrice D'Anna. «Le ultime due edizioni del 2005 e del 2007 si differenziano solo per il colore della copertina e per la diversa impostazione della prefazione, per il resto sono identiche. Stesso discorso per i libri di matematica dove gli esercizi sono gli stessi, ma riportati in pagine diverse».
Ecco spiegato il successo dei mercatini di libri usati. A cominciare da quello storico di piazza Giovanni XXIII, che aprirà, come sempre, in coincidenza con l'inizio della scuola: la settimana prossima.
PAOLO LOCHE

14/09/2008