Rassegna Stampa

Sardegna 24

La denuncia dei sindacati: «Procedure poco trasparenti»

Fonte: Sardegna 24
16 novembre 2011

 

Durante un incontro in Prefettura Cgil, Cisl e Uil contestano all’azienda la mancata applicazione del contratto nazionale in materia di assunzioni e progressioni. «Utilizzato un regolamento interno ad uso e consumo delle nomine politiche» CAGLIARI. In Abbanoa le promozioni a pioggia e senza alcun criterio non sono certo passate inosservate. Anche perché l'andazzo non è nuovo, eppure mai è stato risolto.Lodimostra il verbale della riunione tenuta il 24 ottobre scorso in prefettura tra il vice capo di gabinetto Andrea Leo, il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas e i segretari regionali di categoria Giacomo Migheli (Cgil), Mario Cro (Cisl) e Giampiero Murgia (Uil). Mancava, per motivi di salute, il presidente Pietro Cadau. Oggetto dell'assise: vertenza sindacale dei lavoratori della società Abbanoa. Si parla del mancato pagamento del premio di risultato e degli straordinari. Ma all'ordine del giorno c'è anche unterzo punto: “Mancata applicazione dei criteri del contratto collettivo nazionale per il riconoscimento delle funzioni svolte e l'inquadramento professionale del personale”. Tradotto: per le progressioni di livello o ogni altra operazione che riguarda l'organico di Abbanoa, i vertici della società non si sono basati sulle prescrizioni contenute nel contratto nazionale di lavoro, ma sulle indicazioni di un non meglio precisato regolamento interno aziendale. E il motivo è ben intuibile.

«Si tratta diundocumentoin contrasto con le norme contenute nel contratto nazionale di lavoro – accusa Giacomo Migheli – e perché utilizzano questo regolamento interno? Per favorire qualcuno a scapito di altri, è chiaro. Il contratto nazionale vale per tutti, mentre il regolamento interno serve per dare il via libera ai favoritismi, o magari per lasciare mani libere alla politica”. Anche per questo, durante l'incontro in prefettura, le organizzazioni sindacali hanno ribadito “la necessità di un impegno formale dell' azienda dove si evidenzi – si legge nel verbale – che il contratto collettivo nazionale di lavoro è l'unico strumento utilizzabile per l'inquadramento professionale del personale, mentre non potrà più essere utilizzato allo scopo il regolamento aziendale esistente”. A quel punto Sandro Murtas conferma che il contratto nazionale “è già l'unico strumento utilizzato”, ma poi, “ciò premesso, evidenzia tuttavia che la formalizzazione di tale situazione esula dalla propria diretta competenza”. E di chi è? Probabilmente del presidente Cadau. La questione, visti gli ultimi sviluppi, è ancora irrisolta. E domani è previsto un nuovo vertice in prefettura. Qualche certezza in più si ha in merito allo stato di crisi di Abbanoa e sulle possibili conseguenze per i lavoratori.“Madi certonon possono essere i dipendenti che rappresentiamo – dice Migheli – a subire i giochi di potere tra Regione e comuni. Giochi tutti interni alla politica”. L’oggetto del contendere? La capitalizzazione di Abbanoa, che nei documenti di programmazione, alla nascita dell’ente, “prevedevano una iniezione di liquidità - scrivono i sindacati in una nota - intorno ai 150 milioni di euro”. In seguito, si parlava “di 116 milioni in cinque anni e ulteriori 64 milioni”.

Quanti ne sono stati erogati? Secondo i sindacati, nelle casse della società sono arrivati a malapena 26 milioni. E ora c’è un ulteriore stop, dopo la decisione dell’assessore ai Lavori pubblici Angela Nonnis di chiedere “il permesso” alla Ue. In verità, pare che la battaglia sia concentrata esclusivamente sulla nomina del nuovo Cda, perché la maggior parte dei Comuniè amministrata dal centrosinistra, mentre la Regione è in capo al centrodestra. Possibile, dunque, che l’assessore Nonnis eroghi finanziamenti per ritrovarsi poi un Cda nemico? Forse no. Ecco perché occorre trovare un accordo che dia garanzie a entrambe le parti. Nel frattempo, dei ritardi fanno le spese i lavoratori. (pa. so.)