Rassegna Stampa

Sardegna 24

Tuvixeddu, «Stop al parco» il Comune: «Andiamo avanti»

Fonte: Sardegna 24
15 novembre 2011

I tre consiglieri giuristi mettono in guardia l’amministrazione sui lavori nella necropoli: «Rischio di risarcimento danni» Ma la Giunta ostenta sicurezza: «Ipotesi fondata. Ma lavoriamo affinché non accada». Ieri l’ok al recupero delle tombe

 

Al via i lavori per il parco archeologico a Tuvixeddu. Ma al Comune esplode il caso. La commissione dei tre consiglieri incaricata dalla maggioranza di fare luce sulle vicende intorno al colle mette in evidenza un rischio e lancia l’allarme alla Giunta: l’amministrazione sta realizzando nel parco opere (strade, aiuole, ecc.), ma, in questo modo, se l’accordo di programmadel2000dovesse saltare e se Coimpresa dovesse quindi rientrare in possesso della necropoli (di proprietà privata fino all’accordo del 2000), il Comune si ritroverebbe costretto ad acquistare le aree a prezzo di mercato, andando a spendere molto più di quanto non farebbe con un esproprio. Il rischio è stato messo nero su bianco nell’ultimo paragrafo della relazione conclusiva dell’attività della commissione, (Giuseppe Andreozzi, Rossomori, Francesco Ballero, Pd e Giovanni Dore, Idv, tutti e tre esperti della materia) incaricata dalla maggioranza in consiglio «di svolgere un approfondimento sulla materia daunpunto di vista tecnico giuridico e dello stato degli atti». I lavori, partiti a metà settembre, sono terminati due settimane fa. Si parla anche del parco archeologico. Secondo la relazione conclusiva «l'area archeologica è di proprietà di Coimpresa ed è inclusa nell'accordo di programma comecessione gratuita daCoimpresa al Comune (a fronte delle cubature concesse). Se cade l'accordo », sottolineano i consiglieri, «il parco rimane di proprietà di Coimpresa,mase nel frattempo il Comune realizzasse il Parco, questo diverrebbe di proprietà del Comune, per il principio secondo il quale se ente pubblico realizza un'opera pubblica su terreno privato, l'ente acquista la proprietà del terreno, con l'obbligo di risarcire il danno al privato». Dovrebbe, in pratica, pagarlo di più. La Giunta ammette il rischio ma ostenta sicurezza. «È solo un’ipotesi, ma il rischio è reale », spiega l’assessore ai Lavori pubblici Luisanna Marras, «tuttavia stiamo lavorando per arrivare ad una soluzione in grado di mettere tutti d’accordo». Insomma Zedda vuole aprire la necropoli al pubblico entro il 2012. Ma rischia un bel risarcimento danni, se l’accordo del 2000 tra Regione e privati dovesse rompersi. Il parco, del resto, ha una vicenda travagliata. I lavori furono consegnati il 26 novembre 2003 all’associazionetemporanea di imprese costituita dalla Eco Sabina, Agribiotec e Ecoflora per 3 milioni 936 mila e 997,24 euro. Ma furono sospesi nei primi mesi del 2007, per mano della Regione. La Giunta Soru, il 22 agosto del 2007, dichiara, per l'area di Tuvixeddu, il “notevole interesse pubblico paesaggistico” e blocca i lavori. IlComunee Coimpresa ricorrono alla giustizia amministrativa e hanno la meglio al Tar e al Consiglio di Stato e l'8 febbraio 2008, riapre il cantiere,masolo per gli scavi archeologici. Il 4 aprile 2008, dopo l’ordinanzadel gip, il cantiere fu sottoposto a sequestro preventivo sulla base della segnalazione del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale Regionale, che evidenziava la difformità di parte delle opere realizzate rispetto alla autorizzazione paesaggistica rilasciata sul progetto definitivo approvato e della accertata scadenza della autorizzazione stessa. Il 22 maggio 2008, il cantiere viene quasi totalmente dissequestrato (a meno di una area limitatissima di circa 400 mq su 200 mila). Finiranno poi a processo dirigenti comunali e funzionari della Soprintendenza. Le indagini rallentano i lavori. Nell’aprile 2011 la Giunta Floris approva le modifiche al progetto (riduce le “fioriere” e decide di piantare solo specie autoctone). Ma incombe sempre la sentenza del Consiglio di Stato del marzo 2011 che ribadisce la necessità di una tutela paesaggistica più forte in linea col Ppr della Giunta Soru. L’ok decisivo è quello del Soprintendente ai Beni paesaggistici Gabriele Tola che arriva l’11 ottobre scorso. Poi il sì della conferenza di servizi è del 14 ottobre. L’impresa prenderà il possesso del cantiere nei prossimi giorni