L'astronauta all'Exmà per il Festival della scienza
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Più che una conferenza è stato un tuffo spaziale, con un cicerone d'eccezione: Roberto Vittori, astronauta dell'ESA (European Space Agency) e colonnello dell'Aeronautica militare italiana, che ha conquistato il pubblico dell'Exmà di Cagliari, al Festival della scienza. Vittori, classe 1964, con grande semplicità ha aperto uno spiraglio sui viaggi nel cosmo e sulla vita a bordo di una navetta, lasciando sbirciare anche i non addetti ai lavori. «Lo spazio non è così lontano, in fondo il confine con l'atmosfera è solo a 100 chilometri». Detto così, non è lontana neanche la Luna.
Ma per chi, come Vittori (nel 2005 primo astronauta europeo a visitare due volte la Stazione Spaziale Internazionale), lo spazio l'ha visto, e vissuto, in prima persona, in effetti è proprio così. Solo cinque mesi fa il colonnello, insieme ad altri cinque astronauti a bordo dello Shuttle, è rientrato rientrato dalla missione di consegna dello Spettrometro Alfa Magnetico, un rilevatore di raggi cosmici. Il “pezzo”, progettato per catturare particelle dallo spazio profondo, serviva per completare la stazione spaziale, un vero e proprio laboratorio per la ricerca: «La stazione è una grande opportunità, dobbiamo sfruttarla al meglio».
Vittori ha trovato anche il tempo per scherzare sulla comodità del viaggio in Shuttle, piuttosto che nella capsula Soyuz, e sulla vita a bordo, quando “galleggiare” è meno divertente di quanto si possa pensare. Andare a letto, per esempio, o mangiare e lavarsi i denti, consuetudini sulla Terra, diventano vere e proprie imprese nello spazio, in situazione di micro-gravità.