Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Asse mediano fa paura

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2011

IL CASO. Asfalto pieno di rischi sulle strade cittadine, fra buche e pendenze

Gli automobilisti: «Troppi pericoli, meglio evitarlo»

Ora c'è la certezza: l'Asse mediano è una strada pericolosa perché vi è almeno «un'anomalia del manto stradale» e «un'errata conformazione di una bretella». Così certifica la sentenza del Tribunale di Cagliari che venerdì ha assolto un automobilista dall'accusa di omicidio. Dunque, ad aver ucciso non è stata l'imperizia di un uomo al volante, ma di chi ha progettato la strada e di chi non ha fatto la manutenzione necessaria. Ma quanti sono i pericoli dovuti ad avvallamenti, fossi, svincoli fatti male nelle principali strade cittadine? Tanti. E mettono paura.
L'ASSE MEDIANO Percorrendo l'Asse mediano di scorrimento le insidie si sprecano. Non tanto per le buche, riparate di recente (anche se alcune dislivelli rimangono) quanto per i problemi strutturali risalenti alla progettazione. Per esempio, se si imbocca lo svincolo che da viale Marconi conduce al Poetto, ci si accorge facilmente che la traiettoria della rampa all'improvviso cambia, costringendo gli automobilisti a rapidi correzioni con lo sterzo. E i motociclisti? Per le due ruote cambiare direzione di scatto può essere pericoloso. Addirittura fatale, come sanno bene i familiari di Marcello Spiga e Morgan Moi, morti nello svincolo per via Cadello: una «curva secca che costringe auto e moto a immettersi in ritardo», dalla sentenza del Tribunale.
Ma oltre agli svincoli, nella lingua d'asfalto che taglia la città mancano corsie d'accelerazione e decelerazione e quelle preferenziali per i mezzi di soccorso: evacuare l'Asse in caso di estremo pericolo sarebbe praticamente impossibile. Come se non bastasse, ci sono le piante che nascono a bordo strada e sotto i guard rail e che si spingono all'interno della carreggiata, costringendo chi guida a manovre azzardate.
LE ALTRE VIE Se poi si lascia l'Asse mediano per via Peretti, meglio tenere i nervi saldi: la corsia si restringe e l'asfalto è completamente deformato. I tombini infossati rendono la viabilità un percorso ad ostacoli. Lo stesso che si può compiere tra via San Benedetto e per tutto il viale Marconi. Passare al Poetto poi, certifica la pericolosità delle strade cittadine: lampioni abbattuti dalle auto fanno ancora bella mostra al centro della strada, mentre in mezzo alla “quattro corsie” del Lungo saline manca ancora il guard rail. Le invasioni di corsie si sprecano e c'è chi azzarda perfino inversioni a “u” e provoca incidenti, spesso mortali, come quello del 10 luglio scorso dove morirono Vanessa Murtas e Michael Solinas, 24 e 26 anni.
LE REAZIONI Per questo Anna Tiddia, quando ogni giorno da Quartu si dirige alla facoltà di Economia spera nella buona sorte: «Per evitare le buche, in viale Marconi le auto si spostano improvvisamente di carreggiata. C'è da temere». Mentre Erika Bazzato, pendolare, spiega: «Se posso evito Asse mediano e viale Marconi. Mi fanno paura».
Mario Gottardi