di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it
L’ipotesi di un nuovo ripascimento piace anche al sindaco. Massimo Zedda conferma la linea della giunta anticipata da Luisa Anna Marras. «Come ha detto l’assessore ai Lavori pubblici stiamo valutando la possibilità di fare una prova in un piccolo tratto di spiaggia - conferma il primo cittadino - perché con le giuste basi tecniche si può pensare a un nuovo intervento». Non c’è ancora un progetto vero e proprio, ma l’indirizzo della nuova amministrazione comunale e quello di cancellare l’alone negativo della parola “ripascimento” e cercare una soluzione per restituire ai cagliaritani il loro tesoro. LA PRIMA FERMATA L’intervento ipotizzato dal Comune riguarderebbe un breve tratto della Prima fermata, sicuramente il punto dell’arenile dove è più facile intervenire e valutare al meglio la riuscita dell’intervento. Perché uno degli errori madornali del 2002 è stato quello di proseguire a testa bassa nonostante la riuscita fin dalle prime ore non sembrasse quella promessa. «In quella circostanza furono adottate procedure d’urgenza da parte della Protezione civile - ha spiegato il geologo Antonio Franco Fadda - che hanno permesso di non rispettare gli step che si seguono in interventi di questo tipo in modo da garantire il risultato migliore». Sotto questo aspetto è stata chiara anche Luisa Anna Marras, assessore comunale ai Lavori pubblici, che ha annunciato che un eventuale ripascimento riguarderebbe solo alcune decine di metri di spiaggia, in modo da essere sicuri dei risultati. LE PALMETTE E L’OASI Ma, a prescindere dalle mareggiate, prima di valutare le condizioni della sabbia il Comune si è occupato di liberarla dai chioschi. La maggior parte dei baretti è stata smantellata e procede il lavoro degli uffici per completare l’opera. I dirigenti del Comune si stanno districando tra regolamenti e tribunali per mettere in pratica il piano annunciato dalla giunta: buttarli giù tutti. E ieri è stato fatto un altro passo per lo smantellamento generale: entro fine mese anche L’Oasi e Le Palmette dovranno sparire. Lo Sportello unico per le attività produttive, in base a una sentenza del Tar, ha espresso parere favorevole per l’accertamento di conformità delle strutture portanti dei due chioschi, che di per sé sarebbe una buona notizia, ma con alcune precisazioni (meno positive): L’Oasi e Le Palmette dovranno eliminate le chiusure laterali, ma le strutture dovranno rimanere sulla spiaggia solo fino al 30 novembre. In pratica vengono messi in regola «i solo manufatti che possono essere considerati “strettamente funzionali”», ma la loro regolarità durerà poco: a fine mese la spiaggia dovrà essere liberata.