Legambiente presenta una proposta per l’acquisizione di tutti terreni liberi tra il colle di Sant’Avendrace e Tuvumannu Un progetto sul modello del piano per l’Appia antica e la valle dei Templi di Agrigento. Presto partirà una raccolta di firme
di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
Un progetto di legge per avviare il Parco paesaggistico archeologico di Tuvixeddu- Tuvumannu.Undocumento di 33 articoli, su iniziativa di Legambiente, sarà presentato in Consiglio regionale: l'obiettivo è quello di far diventare realtà l'ordine del giorno approvatounanno fa dalla stessa assemblea di via Roma. Contemporaneamente partirà una campagna di firme a sostegno della proposta. Il progetto di legge, presentato ieri dall’associazione ecologista nella scuola Spano, entra nei minimi particolari. Si parla ad esempio diunpiano triennaleda90milioni che sostenga anche il costo degli espropri delle aree, con la gestione affidata a Comune e Provincia. Si tratta di un organigramma per il Parco abbastanza snello conunpresidente, un direttore, un Comitato direttivo e un Comitato scientifico. «Il presidente potrebbe essere il Sindaco di Cagliari », ha spiegato il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana, «come punti di riferimentoabbiamopreso due esperienze che hanno raggiunto il traguardo: il parco dell'Appia Antica e quello della Valle dei templi in Sicilia». L'obiettivo è quello di uscire dal groviglio di ricorsi e contenziosi giudiziari che rischiano di non far decollare il progetto. «Vero», ha aggiunto il senatore Roberto Della Seta (Pd), «che in alcuni casi le sentenze hanno bloccato dei danni irreparabili. Ma è ora importante e fondamentale raggiungere il traguardo: rendere fruibile il Parco e farlo conoscere». Si tratta di un piano che intende valorizzare le tre «anime» del Parco: da quella archeologica, legata alla presenza della più grande necropoli punica al mondo, a quella paesaggistica. Senza dimenticare il riconoscimento di bene culturale anche come attestazione dell'attività mineraria cheha caratterizzato negli anni passati la storia dell'area. Tra le finalità del progetto anche la promozione di scavi e ricerca archeologica d'intesa con le Soprintendenze. Il progetto mira ad acquisire tutte le aree ancora libere tra Tuvixeddu e Tuvumannu e di tutelarle attraverso la definizione di un “Piano del parco” che dovrebbe organizzare il territorio (vincoli e destinazioni d’uso), disciplinando anche le opere pubbliche. Il piano dovrebbe suddividere il territorio con tre diverse fasce di tutela: zona archeologica di tutela integrale, zona paesaggistica di tutela integrale e zona ambientale attrezzata di tutela condizionata. L’ente di gestione provvederà all’acquisto (o alla promozione dell’espropriazione dei terreni necessari) «secondo le norme vigenti in materia di espropriazione per pubblica utilità. Sì anche a precise misure di salvaguardia: il progetto prevede che, fino all’entrata in vigore del piano, vengano sospesi tutti gli accordi esistenti (compreso quello di programma del 2000), venga vietata ogni edificazione e rimanderebbe l’intervento edificatorio in corso alla verifica di compatibilità col piano del parco (che dovrebbe sostituire il piano urbanistico comunale). C’è poi il capitolo finanziamenti: 30 milioni nel 2011 (23 per l’acquisto delle aree), altrettanti nel 2012 (22 per le aree) e 30nel 2013 (20 per le aree). Denaro calcolato sulla base del costo dei terreni di via Castelli espropriati dal Comune negli anni ‘90. «La soluzione non va cercata soltanto sul piano giudiziario», ha spiegato il consigliere regionalePdChicco Porcu. Mentre il suo collega di Sel Luciano Uras, si è detto pronto a «sostituire la Giunta regionale che in precedenza si era impegnata a mandare avanti il parco, ma siccome non l’ha fatto», conclude, «siamo pronti a predisporre la proposta di legge».