progetti per Villa Mulas e le proteste della famiglia Sotgiu
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Nel progetto presentato all'inizio degli anni Duemila doveva essere un «ristorante di lusso» per uomini d'affari. Con vista sulla laguna di Santa Gilla e sul verde del parco di Tuvixeddu. Dieci anni dopo Villa Mulas, abitata sino a 30 anni fa, edificio stile Liberty con un grande giardino a terrazze e un'esedra come poche in città è ancora un rudere. Doveva diventare un ristorante-vineria esclusivo, con annessa sala convegni da 550 posti. Poi il blocco dei cantieri, oltre quattro anni fa, ha bloccato anche la sua ristrutturazione.
Ma nonostante la ripresa dei lavori nel parco, la villa rimarrà così ancora per un po' di tempo. La proprietà è di Nuova Iniziative Coimpresa, che con la firma dell'Accordo di programma cedette i terreni vicini ma mantenne l'edificio con la promessa di trasformarlo in attività produttiva: un dettaglio importante, che ha consentito al Comune di incamerare una fetta di finanziamenti per il parco. Prima della ristrutturazione il gruppo Cualbu però aspetterà lo sblocco - se mai ci sarà - dei cantieri di tutto il colle, previsti dal contratto del 2000.
FAMIGLIA SOTGIU
Nonostante ora sia ufficiale la ripresa dei lavori nel parco, la famiglia Sotgiu, proprietaria di una parte dei terreni che partecipò all'Accordo di programma del 2000, minaccia nuove azioni legali. «Siamo molto insoddisfatti», spiega Antonio Dettori, portavoce della famiglia. «Il sindaco sembrava aver capito come fare a sbloccare la situazione, invece per noi non è cambiato nulla». I Sotgiu avrebbero dovuto ottenere degli appartamenti (mai realizzati) in cambio del risarcimento danni per l'esproprio illegittimo dell'area di via Castelli. «Il Comune sta rispettando l'Accordo di programma solo nella parte in cui gli fa comodo. La strada deve essere realizzata, così come gli edifici che ci spettano. Altrimenti siamo pronti a rivolgerci alla procura della Repubblica e alla Corte dei conti».
( m.r. )