Presentato il piano Casteddu 2.0: incontri al Teatro civico per preparare il rilancio del rione. Tredici milioni di finanziamenti in ballo. Tra gli obiettivi anche quello di liberare Piazza Palazzo dalle auto. Il sindaco Zedda: «Niente percorsi meccanizzati» di STEFANO AMBU sardegna@sardegna24.net CAGLIARI. Meno auto. E più personeapiediconlazonapedonale, magari con la “liberazione” di Piazza Palazzo. Ma non solo gente in giro: l’obiettivo della nuova amministrazione è quello di fare crescere il numero di abitanti di un quartiere che, stando agli ultimi dati, si è fermato a quota 1412 residenti. Una cifra ideale per ristabilire una buona proporzione tra metri quadrati a disposizione e quantità di residenti non c’è. Ma il messaggio dell’assessore all’Urbanistica Paolo Frau è molto chiaro: «C’è bisogno di sangue nuovo nel quartiere». Magari cercando di riempire le 162 abitazioni vuote del rione-rocca. Prima, però, bisogna parlarne. E per questo è nato Casteddu 2.0. Un tempo si parlava di concertazione, ora si usano le due cifre, con un punto in mezzo, che su internet significano interazione degli utenti con i siti. Un esempio su tutti è Facebook. Il social network per Castello invece non sarà virtuale, ma consisterà in una serie di incontri al Teatro Civico ad esempio su mobilità, pedonalizzazioneoedilizia. Conla possibilità da parte di residenti, non residenti o imprenditori che vogliano investirea Castello, di lanciare proposte. Insomma si vuole sapere che cosa serve per Castello. Poi, sullabasedelle indicazioni, partirà l’azione dell’amministrazione. «Le risorse non sonotante- hadetto il sindacoMassimoZeddapresentando l’iniziativa- ma cercheremo di sfruttarle almeglioandandoincontro alle reali esigenze del rione». In ballo ci sono sempre oltre tredici milioni di finanziamenti che il Comune non ha intenzione di perdere. Viabilità innanzitutto. L’assessore all’Urbanistica ha parlato dell’ipotesi di “liberare piazza Palazzo” dalle auto. Sì, mai residenti?Èevidentecheoccorre pensareaunpianodel traffico che eviti l’isolamento del quartiere e disagi a chi ci abita. Lepossibili soluzioni? Si è parlato delparcheggio di via delCammino Nuovo. Ma anche di altre strade. «Stiamo ragionando- ha detto Zedda- su un bus navetta che faccia il giro di Castello.Erimane l’ipotesi di un ascensore sul versante Santa Croce, rimanendoperòinunazonapiùinterna, per evitare problemi con le mura». Definitivamente tramontata l’ipotesi dei percorsi meccanizzati con i tapis roulant. «Troppo impattanti- ha detto il sindaco-nonci piacciono. Si parlava del modello di Perugia. Ma lì la situazione è diversa. Così come è diverso il dislivello con la parte più bassa della città». Un altro tema caldo è quello del “ripopolamento”.Etorna in ballo l’idea di far diventare Castello un quartiere universitario. «Senz’altro- ha detto Zedda- va salvaguardata la sua vocazione culturale: Università, Cattedrale, musei». Una soluzione che non è alternativa, ma andrebbe ad affiancarsi al Campus di viale LaPlaya. Impossibile sbilanciarsi in cifre e percentuali di crescita futura. Ma l’argomento sarà affrontatoanche sulpiano tecnico: «I frazionamenti- ha spiegatoFrau- delle abitazionisonovietati. Bisogna valutare se le nostre idee sono compatibili con le normeesistenti.Ecomunquefaremo di tutto per dare risposte alle esigenze di abitazione. A prezzi accessibili. La trasformazionedeve essere attenta alla salvaguardia del patrimonio. Ma è chiaroche senonsi fa qualcosa il quartiere muore». La “rigenerazione” di Castello passa anche attraverso il nuovo Piano particolareggiato del centro storico e la destinazione dei tanti “vuoti urbani”, aree da riqualificare, in alcuni casi eredità delle bombe di oltre mezzo secolo fa. Nella presentazione di Casteddu 2.0 si è parlato di Bastione. Nel mirino gli imbrattatori: «L’abbiamo ripulito da poco- ha detto Zedda- e sono ricomparsi i segni, non certo artistici, degli imbrattatori. Non possiamo starci continuamente dietro. Senz’altro bisogna studiare egli adeguati sistemi di controllo».