CASTELLO Il Comune apre uno sportello per ricevere consigli e proposte da parte di cittadini e imprenditori n Corsa contro il tempo per ridisegnare Castello. Ma il Comune non vuole imporre le sue scelte e chiede la collaborazione di cittadini e imprenditori per decidere insieme. Il laboratorio si chiama Casteddu 2.0 e sarà poi esteso agli altri rioni storici. Da martedì 8 per un mese e mezzo sarà aperto uno sportello al Teatro civico di via De Candia dove chiunque potrà presentare la sua proposta sugli interventi fondamentali per il quartiere. «Castello ha mantenuto l’impianto fondamentale del quartiere, conservandolo integro e ha grandi potenzialità - ha detto il sindaco Massimo Zedda - ha già una sua vocazione culturale con gli insediamenti che esistono sul quartiere. Ma è fondamentale il coinvolgimento dei cittadini per immaginare le soluzioni ai problemi». La partecipazione dei cittadini è considerata fondamentale dall’amministrazione comunale anche alla luce dei fallimenti precedenti quando i tapis roulant furono bocciati dall’opinione pubblica. «Castello vive una profonda crisi di spopolamento, accompagnata dalla chiusura delle attività commerciali e dall’assenza di molti servizi primari per la popolazione - ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau - non servirebbe a nulla mettere in campo azioni senza discuterne con i cittadini e con chi ha competenze tecniche o interessi per il quartiere». Il Comune vuole studiare tutte le possibili soluzioni per svuotare Castellod alle auto. «Dovremo trovare una soluzione per i parcheggi dei residenti tra gli stalli Apcoa di viale Regina Margherita e quelli da creare in viale Cammino Nuovo», ha spiegato il sindaco. Lo sportello sarà aperto per un mese e mezzo e ogni venerdì ci sarà un dibattito sui temi cruciali. Uno dei più importanti è quello della pedonalizzazione. «Che deve essere accompagnata, tra l’altro, da un adeguato sistema di trasporto pubblico - precisa Frau - piazza Palazzo è meravigliosa ma è ridotta a un parcheggio. Tra gli altri temi fondamentali ci sono la trasformazione e il recupero del patrimonio edilizio e quello delle tante case vuote o con una sola persona dentro: c’è bisogno di un innesto di sangue nuovo nel quartiere». Un finanziamento di 13,3 milioni di euro del ministero delle Infrastrutture e trasporti che il Comune non vuole perdere. «Gioca un ruolo fondamentale il partenariato pubblico-privato - ha precisato Alberto Gentilini, ingengere dell’assessorato all’Urbani - stica - perché quella è la strada segnata e porta alla condivisione di idee e responsabilità per una rigenerazione urbana del quartiere. Lo sportello sarà un centro d’ascolto per le proposte e i suggerimenti di cittadini e imprenditori. Entro dicembre manderemo gli studi conclusivi al ministero». M.Z.