Al parco di Monte Claro la “Festa del Sacrificio”. La comunità islamica domenica si riunirà alle 9, per una delle più importanti celebrazioni religiose per i musulmani, corrispondente alla Pasqua per un cattolico. È previsto solo il rito religioso: i fedeli rinunceranno ai festeggiamenti come segno di rispetto nei confronti della famiglia di Rossella Urru, la cooperante di Samugheo rapita dieci giorni fa in un campo profughi in Algeria. La concessione da parte della Provincia è arrivata giovedì sera, e ieri mattina i rappresentanti della comunità hanno fatto un sopralluogo nel parco. «Il Comune non ha trovato uno spazio da concederci», ha detto Luca De Martini, membro del direttivo dell'associazione El Hoda, «ci metteremo nell'area vicino ai parcheggi, nella parte pianeggiante, non sarà neanche necessario disporre i tappeti». Perciò la “Id al-adha”, o “Fe - sta del Sacrificio”, sarà all'aperto, la preghiera, che durerà pochi minuti, sarà preceduta da un canto. I fedeli saranno chiamati a ricordare il sacrificio ordinato da Dio ad Abramo per metterlo alla prova: un momento centrale nella storia della religione islamica, infatti il figlio Ismaele venne risparmiato e al suo posto il padre sgozzò un montone. Da qui il rito sacrificale islamico, simbolo della festa della fede e della totale sottomissione alla volontà di Allah, che, oltre alle preghiere e al sermone pronunciato dall'Imam, prevede anche che un ovino venga ucciso da un musulmano mediante sgozzamento come stabilito dalle norme coraniche. «Alcune amministrazioni hanno cercato di impedire la macellazione islamica», ha spiegato De Martini, «ma andremo da pastori che hanno l'autorizzazione per farlo». Ognuno deve partecipare all'acquisto di un animale, poi la carne sarà cucinata e mangiata, oppure donata ai poveri. Monica Magro