Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

il voto di Zedda era anche per il suo progamma

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 novembre 2011

ANATRA ZOPPA

LE MOTIVAZIONI Per la concessione del premio di maggioranza il Tar ha considerato validi i voti di chi non ha scelto i consiglieri ma solo il sindaco: «Fornita un’indicazione ancora più

Per il Tar l’anatra non è zoppa. Chi il 15 e il 16 maggio ha votato per Massimo Zedda come sindaco di Cagliari voleva che fosse in grado di governare, anche se non ha espresso una preferenza per un candidato consigliere delle liste a lui collegate. Questo, in sintesi, è il motivo per cui il Tribunale amministrativo regionale ha confermato il premio di maggioranza in Consiglio comunale al centrosinistra. Perché nella sentenza che ha curato i problemi ortopedici dell’anatra è spiegato che andava considerato anche «il voto di quei cittadini che, avendo espresso la loro preferenza in favore del solo sindaco (...) hanno fornito un’indica - zione, ancora più marcata, circa la volontà di aderire alla realizzazione del programma elettorale indicato dal candidato prescelto, con implicita volontà di contribuire alla realizzazione delle condizioni politico-amministrative più funzionali ad una sua più efficace attuazione».

LE TAPPE DELLA VICENDA Il 15 e il 16 maggio 92.893 cagliaritani hanno espresso il loro voto per scegliere il nuovo sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. 41.895 elettori hanno scelto Massimo Zedda e in 41.575 hanno puntato su Massimo Fantola. Sono stati quindi 325 i voti di differenza tra i principali aspiranti alla fascia tricolore, ma nessuno dei due ha raccolto la maggioranza dei voti necessaria per la vittoria al primo turno. Il totale dei voti validi per l’elezione dei consiglieri comunali è stato di 84.714. Il 29 e 30 maggio c’è stato il ballottaggio che ha portato alla vittoria di Zedda. L’8 giugno l’Ufficio centrale elettorale di Roma ha attribuito al centrosinistra il premio di maggioranza (il 60 per cento dei seggi) portando in Aula 24 eletti nel centrosinistra. Giorgio Adamo, Francesco Fiori e Marco Naseddu del Pdl, Gianfranco Mariano Lancioni del Udc e Alessandro Balletto dei Riformatori sono i candidati consiglieri di centrodestra che hanno fatto ricorso contro il Comune di Cagliari per l’ingresso in Aula di Francesco Ballero, Marco Murgia, Gaetano Marongiu e Piergiorgio Meloni del Pd, Gialeto Floris dell’Idv (che ha poi lasciato il posto in Consiglio a Ferdinando Sechi), Raimondo Perra dei Socialisti e Marisa Depau di Sel.

IL RICORSO AL TAR Secondo il ricorso presentato dagli esclusi le liste collegate al sindaco non eletto Fantola al primo turno avevano ottenuto il 53,44 per cento dei voti, più del 50 per cento previsto per l’attribuzione del premio di maggioranza. Ma l’orientamento dell’Uf - ficio centrale elettorale è stato quello di considerare «voti validi» non solo Anatra zoppa «Il voto per Zedda era anche per il suo programma» quelli di chi ha indicato la preferenza per un consigliere e per un aspirante sindaco, ma anche per chi aveva barrato soltanto la casella col nome del primo cittadino.

I DUE CALCOLI DEI VOTI VALIDI Nel primo calcolo la somma dei voti è di 84.714 e le liste collegate a Fantola raggiungerebbero il 53,44 per cento, ma calcolando anche le schede di chi aveva votato solo il sindaco la somma diventa 92.893 e la percentuale delle liste collegate all’ex senatore scende al 48,37 per cento. Tutto il ricorso degli esclusi ruota intorno all’i nte r p retazione dei «voti validi». Ma nelle motivazioni della sentenza i giudici del Tar hanno evidenziato che «l’espressione “voti validi”, riferita ai soli voti espressi al primo turno, non può non riferirsi alla totalità dei voti che in tale fase del procedimento sono stati espressi dal corpo elettorale ». Ora la parola spetterà al Consiglio di Stato, se ci sarà un altro ricorso