ISLAM. In via del Collegio le donne costrette in uno spazio angusto
Quattrocento fedeli alla Festa del Sacrificio
Più di cento persone in uno spazio, al chiuso, che ne può contenere la metà. È la situazione che hanno dovuto subire i fedeli della comunità musulmana cagliaritana, che ieri si sono ritrovati per la Festa del Sacrificio, ricorrenza che ricorda l'obbedienza a Dio di Abramo. I fedeli erano quattrocento, distribuiti in tre turni di preghiera.
LA PIOGGIA «Da un mese chiedevamo uno spazio adeguato - afferma Sulaiman Hijazi, portavoce dell'associazione islamica El Hoda - e ci sentiamo presi in giro dall'amministrazione comunale. Ho parlato con il sindaco Massimo Zedda cinque giorni fa, ci aveva detto che la Fiera non era disponibile gratuitamente. Eppure l'assessore Gabor Pinna aveva dichiarato che si stava lavorando proprio per concederci quello spazio». Solo giovedì scorso, grazie all'interessamento della Provincia, è stata data la possibilità ai musulmani di usufruire degli spazi del parco di Monte Claro. Ma la pioggia ha rovinato tutto e la ricorrenza è stata celebrata nella sede della comunità musulmana in via del Collegio, alla Marina.
LE DONNE Che quel locale non fosse adeguato è stato dimostrato dal fatto che le donne, alle quali è vietato pregare a contatto con gli uomini, ieri sono state relegate in un minuscolo spazio nascoste da un telone, sedute per terra con i loro bambini, in condizioni disumane: «Questo telone è una vergogna, siamo noi i primi a chiedere alle donne di non venire qua», spiega Hani Ramahi, musulmano, specializzato in Farmacologia, «hanno diritto a uno spazio dignitoso». Un'idea sarebbe potuta essere quella di creare un turno di preghiera solo per le donne, in modo che potessero stare comode. Hijazi, con onestà, ha ammesso di non averci pensato.
I PROBLEMI La comunità islamica paga 600 euro al mese di affitto per la sede di via del Collegio e i fedeli affermano di aver speso 4 mila euro per le ristrutturazioni. Il posto è umido, tanto che loro avrebbero voluto fare un sistema di aerazione, ma il Comune non ha dato l'autorizzazione.
LA COMUNITÀ Una decina i sardi presenti all'interno della comunità islamica. Luca De Martini, professore 37enne, spiega la sua scelta: «Da 9 anni sono musulmano. Sono battezzato e ho fatto la cresima, e non ho nessuna avversione per la religione cristiana e la chiesa cattolica. Ho semplicemente deciso di non far parte di un gruppo a cui non credo». Il principale motivo alla base della sua conversione: «L'Islam predica un rigoroso monoteismo».
Piercarlo Cicero