Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Stazione marittima, una rivoluzione troppo costosa

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 novembre 2011

 Porto

 

UN PROGETTO Una dei tanti lavori realizzati dagli ingegneri

RICCARDO GUANTINI I PROGETTI Molte strutture avveniristiche nei plastici esposti, ma gli ingegneri ammettono: fondi insufficienti

Strutture avveniristiche, edifici capaci di sfruttare energie pulite e rinnovabili, nuove concezioni dell'idea di scalo. Sono ambiziosi i progetti sul domani del porto di Cagliari esposti all'interno della Stazione marittima: una parte sono stati ideati dagli studenti della facoltà di Architettura per ripensare gli spazi del Porto Canale, gli altri sono stati fatti dai loro colleghi della prestigiosa scuola Pratt di New York e propongono nuove soluzioni per sostituire la Stazione Marittima. I cartelloni mostrano forme ardite. Gli studenti cagliaritani hanno spiegato di aver pensato, oltre che alla funzionalità, all'impatto paesaggistico di ciò che immaginavano per i moli industriali rispetto alla visuale dai punti alti della città come Castello. Inoltre, materiali utilizzati, così come le soluzioni per l'approvvigionamento energetico, sono all'avanguardia. Unico problema i costi, che secondo alcuni degli autori stessi dei progetti si aggirano intorno a diverse centinaia di milioni di euro. Sono solo trenta, invece, i milioni a disposizione per ora, come annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell'Autorità portuale, Piergiorgio Massidda, e in gran parte saranno spesi per la cantieristica. Verosimilmente, perché progetti simili sul Porto Canale possano passare dalla carta alla realtà, si dovrà attendere parecchio tempo, ma ciò non significa che alcune delle soluzioni suggerite dagli studenti, ad esempio sulla sostenibilità, non possano essere già prese in considerazione. Allo stesso modo potrebbero dare ispirazione ai vertici dell'Autorità portuale anche le strutture pensate dai ragazzi del Pratt. Dopo le dichiarazioni di Massidda sull'eventualità di abbattere l'attuale Stazione Marittima, i disegni degli studenti newyorkesi hanno preso un'altra luce.

Michele Salis