Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il teatro chiede spazio

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2011

Incontro ieri in Comune tra la commissione Cultura e gli operatori
 

 «Luoghi per provare in cambio di spettacoli» 

 

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Quelle riunioni noiosette e, spesso, inconcludenti, sembrano lontane secoli. La commissione Cultura ha scelto di non parlarsi addosso ma di ascoltare. E, ieri, ha convocato il primo di sei incontri con le realtà culturali cittadine: nell'aula consiliare si sono ritrovati gli operatori del teatro e delle arti di strada per raccontare quello che va e che non va agli amministratori comunali. «Perché», spiega la presidente Francesca Ghirra, «le decisioni le prendiamo noi. Ma vogliamo prenderle solo dopo esserci confrontati con chi opera in quel campo».
L'INCONTRO Sono state 33 le realtà che hanno preso parte all'incontro di ieri. Associazione, cooperative, compagnie che hanno puntato su una parola d'ordine: spazi. Luoghi nei quali esprimere la propria arte. «Deve finire», sostiene Francesco Origo di Çàjka, «l'approccio “immobiliarista”: non ha senso che il pubblico tratti le proprie cose come il privato». Un approccio che non dispiace alla maggioranza consiliare. «Stiamo lavorando», afferma il consigliere Filippo Petrucci, «per organizzare una serie di ricognizioni per sapere quali spazi esistono e quali possono essere usati». Poi, effettuato il censimento, si potrà cominciare a lavorare. «A quel punto», riprende Francesca Ghirra, «potremo decidere come affidare quegli spazi. Se darli a equo canone oppure a canone zero in cambio di iniziative culturali».
I PROBLEMI Le associazioni reclamano spazi dove provare, dove mettere in scena i loro lavori. In fondo, anche se si parla di cultura, tutto ruota intorno al vil denaro. «Purtroppo», sostiene Antonio Murru di Is Mascareddas, «non tutti si rendono conto del fatto che la cultura è un bene primario». Il denaro utilizzato in questo settore non va considerato una spesa ma un investimento. Solo che gli operatori del settore devono pur guadagnarsi la pagnotta. Per questo, nel corso dell'incontro, sono emerse anche altre esigenze: la richiesta di servizi per evitare di spendere denaro in aspetti collaterali (le locandine, gli uffici stampa, per esempio).
LE ALTRE RICHIESTE Ma le criticità emerse ieri sono anche altre: in particolare, vengono chieste regole e procedure certe e trasparenti per la concessione di spazi e contributi e tempi della burocrazia più rapidi. Ma anche il coinvolgimento delle scuole e la valorizzazione dei giovani. Attenzione, inoltre, alle manifestazioni d'interesse per la gestione degli spazi comunali: si chiede che vengano assegnati in base ai progetti presentati e non ai curricula. Gli artisti di strada, invece, puntano a ottenere l'esenzione dal pagamento della Siae e, guarda caso, spazi dove provare e lasciare gli strumenti della propria arte.
Marcello Cocco