Il centrodestra si mobilita per favorire l'affluenza dei sardi al referendum del 5 ottobre sulla legge urbanistica 8, “madre” del Ppr
L'obiettivo è quello - decisamente ambizioso - di portare a votare un milione di sardi. Intanto, i sostenitori del referendum del 5 ottobre scendono in campo e aprono la campagna contro la legge numero 8, quella che stabilisce i vincoli sulle coste e sulle zone interne. Ieri il centrodestra sardo, unito come mai prima d'ora, ha lanciato la sfida: «Vogliamo diecimila volontari per la strada», ha detto il deputato del Pdl Mauro Pili, promotore del referendum, «uno ogni cento elettori, una mobilitazione spontanea perché abbia successo il referendum del 5 ottobre». Una consultazione promossa «per cancellare la legge che ha bloccato la Sardegna». Pili e i leader dell'opposizione regionale cercano di mettere in piedi «una grande macchina fondata sul passa parola, sul contatto diretto, senza grandi risorse finanziarie, dalle città ai condomini».
L'ARMATA DEI SINDACI Se pochi giorni fa erano stati i coordinatori dei partiti del centrodestra a dichiarare la loro adesione politica alla campagna per il "sì", da ieri un folto gruppo di sindaci si è unito a questa mobilitazione popolare, decine di amministratori tenuti insieme dai contrasti con viale Trento: «In questi anni, la Regione ha fatto di tutto per cancellare i Comuni, espropriandoli del proprio compito costituzionalmente riconosciuto di pianificare il proprio territorio», si legge nel documento diffuso ieri, «una serie di leggi che ha messo in ginocchio i nostri territori, che ha provocato migliaia di disoccupati, fatto chiudere centinaia di imprese».
LO SCHIERAMENTO L'incontro di ieri a Cagliari è stato moderato dal leader di Forza Italia, Ugo Cappellacci. Con lui, il deputato Pili, il sindaco di Cagliari Emilio Floris, il coordinatore di An Mariano Delogu, i consiglieri Udc Felicetto Contu e Roberto Capelli, il riformatore Pietro Fois, il leader del Nuovo Psi Sardegna Socialista Raffaele Farigu, il capogruppo di An Ignazio Artizzu e il consigliere Antonello Liori, il rappresentante di Fortza Paris Renzo Russo. Ada Lai, la supermanager del Comune di Cagliari, ha portato l'adesione delle donne sarde di centrodestra a questa battaglia per abrogare la legge "madre" del Piano paesaggistico, mentre dal fondatore del movimento Pro Territorio Alessio Pasella è arrivata la totale disponibilità a mobilitare il maggior numero possibile di sardi.
IL PROGETTO «Sì per la Sardegna, sì per il turismo, sì per il lavoro, sì per i Comuni, sì per i sardi protagonisti del proprio ambiente», questi i motivi portanti della campagna, elencati da Pili nel corso del suo intervento. «La mobilitazione non si fermerà - ha annunciato il deputato - anche se il Consiglio regionale dovesse nel frattempo cancellare la legge». Per Cappellacci «sarà una sfida decisiva», Delogu ha sottolineato come si debba fare qualsiasi sforzo per cercare di raggiungere il quorum, il sindaco Floris - portavoce degli amministratori locali - ha detto che «non saranno più permesse sovrapposizioni nella gestione del territorio, competenza dei Comuni: riportiamo le condizioni affinché i sindaci tornino a gestire il loro ambiente». Per Capelli «ci troviamo di fronte a esercizi di intollerabile arroganza nella gestione politica, fermiamo subito questa azione di governo». Secondo Farigu «è stato mortificato il popolo sardo con queste norme urbanistiche, Soru ha favorito gli amici nella speculazione edilizia». Fois ha lanciato l'allarme: «Dobbiamo far capire alla gente a cosa stiamo andando incontro». Per Artizzu «il Piano paesaggistico, figlio di questa legge urbanistica, ha danneggiato settori importanti dell'economia sarda, 20 mila disoccupati in più sono il regalo del Ppr». Liori ha portato l'esempio di Desulo «che continua a perdere residenti per l'assoluta impossibilità di poter investire o lavorare sul territorio».
Nei prossimi giorni, il comitato "Vota per la Sardegna" collocherà punti di incontro in ogni Comune per favorire l'adesione alla campagna referendaria. Alla quale, domenica scorsa, ha aderito idealmente anche Silvio Berlusconi. ( E. P. )
12/09/2008