Ricciai: s'infiammano le proteste dei pescatori. Pronti a bloccare le navi fuori dal porto. Inizia il conto alla rovescia prima dell'inizio della stagione della pesca di ricci, che già si preannuncia calda. «Noi andiamo a pescare, e poi, se non ci permetteranno di vendere, vediamo, possiamo anche pensare di bloccare le navi fuori dal porto», ha detto Natalino Galasso, pescatore di ricci da decenni. Infatti, dopo aver saputo che quest'anno non sarà più possibile vendere i loro prodotti in strada, i ricciai sono pronti a fare di tutto pur di non rinunciare ai sei mesi di lavoro. Alcuni preferiranno arrangiarsi, come gli anni scorsi, con un tavolino sulla strada, a rischio di incappare in salatissime multe. Gli altri, per vendere in piena regola, dovranno aspettare ancora un mese. Infatti, proprio nei giorni scorsi, Barbara Argiolas, assessore comunale alle Attività produttive, ha annunciato che il Comune preparerà un mercatino a Su Siccu per la vendita autorizzata, ma prima che tutto sia pronto, dovrà passare ancora un mese circa, e tra l'altro, i posti disponibili sono solo 12. Gli altri potranno alternarsi, oppure usufruire di qualche posteggio vuoto al mercato di San Benedetto o Sant'Elia. «Quanto dobbiamo aspettare?», si chiede preoccupato Galasso, «il Comune sta tentando di farci fuori, ci sono molti ragazzini che aspettano questo momento per farsi qualche soldo, tra abusivi e in regola, solo qua a Cagliari siamo circa 200». Due giorni fa, dieci di loro sono andati davanti all'assessorato alle Attività produttive con alcune taniche di benzina, ma l'assessore Argiolas era fuori città per motivi di lavoro e la situazione è rimasta sotto controllo. Monica Magro