Dario Vergassola condurrà le fasi finali del concorso dedicato allo scrittore
In finale Abate-Mastrofranco con “Chiedo scusa”
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«Mio padre era capace di sintonia fortissima con i personaggi cittadini: col pescatore, col verduraio, con chiunque». Nel ricordo della figlia Cristiana si ridesta il legame che Francesco Alziator aveva con la sua città, Cagliari, e i suoi abitanti. Si rispolvera la grandezza dello scrittore e giornalista, ma si recupera anche la memoria dell'uomo alla quinta edizione del premio letterario dedicato allo scrittore e organizzato dal Comune di Cagliari. «Per noi un evento importante, per la figura in sé e per l'imprescindibile valore dei suoi lavori», dice alla stampa il vicesindaco Paola Piras (assente giustificato il primo cittadino Massimo Zedda). «Abbiamo dialogato con questa amministrazione affinché il premio, nato con la precedente, possa continuare e migliorare», l'auspicio di Maurizio Porcelli, in veste di rappresentante del comitato di gestione dell'Alziator. E forse ci sarà spazio anche per le opere in lingua sarda, in futuro. Come spera Cristiana Alziator a cui spetta ricordare il padre, stasera alle 18.30 al Teatro Massimo di Cagliari, in occasione del Galà di premiazione dei finalisti 2011, selezionati dalla giuria presieduta dal giornalista Mario Sechi. La conduzione della cerimonia è affidata a Dario Vergassola. Ospiti l'attrice comica Geppi Cucciari, il giornalista Marcello Veneziani, l'accademico Karim Mezran, direttore del Centro Studi Americani a Roma. Infine il giornalista Giovanni Floris. Il conduttore di “Ballarò” racconterà al collega Sechi, al sindaco Zedda e all'assessore alla Cultura Enrica Puggioni, le curiosità della sua ultima fatica letteraria “Decapitati”, edito da Rizzoli. La serata, a ingresso libero sino a esaurimento posti, sarà punteggiata dalle note della GBOrchestra di Giorgio Baggiani e del Duo Rossini (i chitarristi Luigi Puddu e Simone Onnis).
In quest'edizione sono state 325 le opere arrivate nelle tre sezioni e dieci le nazioni in concorso per la sezione speciale, ideata come finestra per l'accoglienza di opere straniere. Una bella maratona per i giurati (Rosa Aresu, Mario Cabasino, Alfredo Franchini, Anthony Muroni, Giuseppe Luigi Nonnis e Roberto Ripa). Nella sezione Narrativa arrivano in finale Francesco Abate e Saverio Mastrofranco (alias Valerio Mastandrea) con “Chiedo scusa” (Einaudi), Alessandro Perissinotto con “Semina il vento” (Piemme) e Romana Petri “Tutta la vita” (Longanesi).
I titoli scelti nella Saggistica sono “Banksy, Il terrorista dell'arte” di Sabina De Gregori, (Castelvecchi) “America Profonda” di Alessandro Portelli (Donzelli) e “Mediterraneo in rivolta” di Franco Rizzi (Castelvecchi). Infine, la sezione Speciale. La terna scelta è composta da “Le trappole del Profumo” di Yousef Al Mohaimeed (Aìsara), “L'eredità” di Sahar Khalifa (Ilisso), “Uscire dalla maledizione” di Abdelwahab Meddebi (Cantagalli edizioni).
Ma non è finita. Cinque le menzioni speciali assegnate in virtù dell'alto livello dei volumi in concorso. «Un premio maledettamente serio», il commento del giornalista Alfredo Franchini intervenuto ieri in conferenza stampa. I riconoscimenti vanno a Pasquale Chessa e Barbara Raggi per “L'ultima lettera di Benito” (Mondadori), ad Adrian Chivu per “Album da disegno” (Aìsara), a Donatella di Pietrantonio, autrice di “Mia madre è un fiume” (Elliot Edizioni), ad Antonello Pellegrino per “Dalla scura terra” (Arkadia) e, infine, agli autori di “Ladri di uomini” (Edizioni della Torre) Michele Brunelli, Maria Francesca Chiappe, Mauro Mura e Mario Leone Piccinni. Altri cinque libri da scoprire, grazie al Premio Francesco Alziator, lo scrittore che sapeva cogliere l'anima della sua città.
Manuela Vacca