Consiglio
Incarichi incompatibili, l'aula salva Porcelli (Pdl)
Alla fine anche i più intransigenti hanno ceduto: per ora l'aula non si pronuncerà sulla presunta incompatibilità del doppio incarico (consigliere comunale e componente del Cda del Lirico) di Maurizio Porcelli (Pdl), ma il Consiglio aspetterà che sull'argomento arrivi il parere del ministero dei Beni culturali o dell'Avvocatura dello Stato. E a chiedere il rinvio della votazione - la proposta di delibera era stata presentata dal sardista Paolo Casu - sono stati proprio gli esponenti della maggioranza. Ma la discussione, prima di arrivare all'accordo, è stata abbastanza accesa. Soprattutto quando Anselmo Piras (Pdl) ha accusato Casu di essere a sua volta incompatibile: «È vice presidente della commissione Attività produttive e lavora nel servizio di vigilanza della Asl». Il dibattito è diventato litigio - tanto da costringere il presidente Ninni Depau a sospendere la seduta -, proseguito anche fuori dall'aula, e a fine seduta con l'intervento «per fatto personale» di Casu. Prima, i discorsi di Andreozzi (Rossomori) e Dore (Idv) sono serviti per respingere l'ipotesi che l'incompatibilità riguardasse (come sostiene il capogruppo Pdl Giuseppe Farris) anche il sindaco. «Non c'è incompatibilità se l'incarico, come nel caso specifico, è previsto dallo statuto». Cugusi (Pd), che ha chiesto a Porcelli di fare un passo indietro («dimettiti»), ha però specificato: «Evitiamo odiosi e imbarazzanti precedenti, chiediamo un parere all'avvocatura dello Stato». Le perplessità sono state tante. Anche Francesco Ballero (Pd), ha spiegato: «Per questi provvedimenti ci sono i giudici», orientamento condiviso anche da Marisa Depau (Sel). E così, su proposta del capogruppo del Pd Davide Carta, il voto è stato rinviato per consentire «approfondimenti» sulla materia e per chiedere un parere al Ministero o all'Avvocatura. m. r. )