Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anatra zoppa, ricorso respinto

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2011

COMUNE. La decisione dei giudici dopo quattro ore di camera di consiglio
 

Il Tar conferma il premio di maggioranza a Zedda
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Quattro ore di camera di consiglio, meno di un minuto per leggere la decisione: il ricorso è respinto, non c'è nessuna anatra zoppa, il premio di maggioranza assegnato dalla commissione elettorale il primo giugno alla coalizione di centrosinistra è valido e legittimo. Tradotto in politica: Massimo Zedda può continuare a governare la città senza nessun timore di ritrovarsi di fronte un Consiglio comunale di segno opposto, come avrebbe voluto l'attuale opposizione. Il Tar Sardegna sceglie di non accogliere le richieste dei consiglieri esclusi da Palazzo Bacaredda, nonostante al primo turno le liste della coalizione di centrodestra avessero preso quasi il 54 per cento delle preferenze, soglia oltre la quale il premio di maggioranza al sindaco non deve essere concesso. Ma evidentemente per i giudici della seconda sezione (Francesco Scano, Marco Lensi e Tito Aru) nel calderone dei «voti validi» si devono inserire anche quelli che indicavano solo il primo cittadino, e dunque la percentuale del centrodestra scende sotto il 50 per cento.
LA SENTENZA Tecnicismi a parte, i magistrati amministrativi hanno dato maggior rilievo al principio della governabilità. E a nulla è servito il discorso di Tommaso Edoardo Frosini, avvocato che insieme a Paola Perisi rappresentava i ricorrenti (il primo promotore era l'ex assessore Giorgio Adamo) durante l'udienza: «Il principio della rappresentanza deve prevalere su quello della governabilità», anche perché su questo si fonderebbe il voto disgiunto. Brevissimo l'intervento di Benedetto Ballero (che insieme a Antonio Avino Murgia, Carlo Dore e Marco Betzu) difendeva i consiglieri di Pd, Sel, Idv e Socialisti che occupano i seggi contestati dal centrodestra: «Mi limito a ricordare che non è un caso se l'assegnazione dei seggi debba avvenire dopo il ballottaggio, perché è legata al risultato del secondo turno», ha detto per confermare la bontà del premio di maggioranza assegnato a Zedda. I giudici, usciti dalla camera di consiglio alle 16, hanno accolto la sua tesi, respingendo anche la domanda di Frosini, che aveva chiesto di investire la Corte costituzionale della questione.
IL COMUNE A rappresentare in aula il Municipio c'era il dirigente dell'avvocatura comunale Genziana Farci, che si è limitata a confermare le memorie depositate al momento della costituzione in giudizio. I magistrati del Tar depositeranno nelle prossime settimane le motivazioni della sentenza. Entro venti giorni gli avvocati dei candidati esclusi dal Consiglio presenteranno ricorso al Consiglio di Stato. Anche se a questo punto le chance di vittoria diminuiscono. Perché se è vero che anche in caso di accoglimento nulla sarebbe cambiato a Palazzo Bacaredda (gli avvocati dei consiglieri di centrosinistra avrebbero chiesto subito la sospensiva), un'eventuale vittoria in primo grado avrebbe dato uno slancio diverso alla discussione davanti ai giudici di Palazzo Spada. Che già in passato si sono espressi sull'argomento, ma in maniera discordante.
I PRECEDENTI Fin qui sono state citate due sentenze: quella legata al Comune di Alba, su cui si sono basate le tesi del centrosinistra, e quella del Comune di Portogruaro, a cui si appigliavano i legali del centrodestra. Se i giudici di Roma accoglieranno il ricorso, cambieranno gli equilibri in aula. La coalizione che sosteneva Massimo Fantola, di cui fanno parte attualmente 16 consiglieri, arriverebbe a quota 24 seggi. Il Pdl passerebbe da 5 a 8 consiglieri, i Riformatori da 4 a 6, Patto per Cagliari e Udc raddoppierebbero i propri rappresentanti (da 1 a 2 e da 2 a 4). Il centrosinistra ovviamente perderebbe per strada pezzi fondamentali e da 24 si ridurrebbe a 16 consiglieri. Ma l'ipotesi, che già prima era lontana, ora è più remota.
Michele Ruffi