Il tribunale amministrativo decide di attendere l'udienza sul merito in programma il 9 novembre
Il Tar sospende temporaneamente la demolizione del chiosco del Poetto
Non verrà abbattuto, almeno sino a quando i giudici amministrativi non si pronunceranno nel merito dell'ordinanza di demolizione presentata dal Comune. È stata accolta dai giudici del Tar Sardegna l'istanza cautelare presentata dalla società che gestisce il chiosco Golden Beach del Poetto, l'ultimo dell'arenile cagliaritano a pochi metri del confine quartese.
Il collegio della seconda sezione del Tribunale di piazza del Carmine, presieduto da Francesco Scano, ha fermato momentaneamente le ruspe e gli operai comunali che erano pronti ad intervenire per smantellare lo stabilimento. Solo dopo l'udienza di merito, fissata per il 9 novembre, si conoscerà il destino di uno degli ultimi stabilimenti che ancora resistono nella spiaggia. Il decreto è arrivato dopo il ricorso presentato dagli avvocati Benedetto e Stefano Ballero, incaricati di resistere contro il Comune dalla società Golden Beach srl. Notificato agli uffici comunali che hanno trattato la pratica (dal Suap all'edilizia pubblica e privata, passando per la tutela del paesaggio, servizi tecnologici, Igiene pubblica, Polizia municipale e ufficio patrimonio), il ricorso ha chiamato in causa anche la Asl, la Soprintendenza dei beni architettonici, Abbanoa e l'Agenzia delle Dogane.
I legali dello stabilimento contestano il provvedimento del Comune (datato 5 ottobre) con cui viene comunicato a una seconda società (la Golden Beach di Cossu Maria Giovanna) la decisione di «provvedere d'ufficio alla demolizione del chiosco e di agire per il recupero delle spese necessarie ad effettuare tale demolizione». Chiesta anche la sospensione della delibera di Giunta dell'8 settembre che aveva approvato il progetto esecutivo per la demolizione di 13 chioschetti del Poetto. Il presidente della seconda sezione del Tar, ritenendo che sussista la gravità e l'urgenza per concedere la misure cautelare, ha così deciso di sospendere la determina sino alla camera di consiglio fissata tra due settimane: il 9 novembre. «La sospensione - scrive però il presidente Francesco Scano nel suo decreto - non determina alcun particolare pregiudizio per l'interesse pubblico, in quanto la presente pronuncia non incide sui poteri sanzionatori del Comune». Insomma, solo un freno temporaneo per le ruspe che, in ogni caso, lasciano accesi i motori.
Francesco Pinna