Arte e business teatrale al Parco della musica
Una grande sala per l’incubazione d’impresa. Il piano industriale al vaglio dei consulenti
CAGLIARI. Fabbri, falegnami, sarti, scenografi, attrezzisti lavoreranno finalmente insieme al Parco della musica per mettere in piedi gli spettacoli del Teatro lirico maxi e, appena sarà pronto, anche di quello mini, un gioiello da 320 posti con tanto di buca pneumatica (la piastra degli orchestrali può salire e scendere al bisogno), che ha messo in corsa l’assessore comunale ai Lavori pubblici (Luisa Anna Marras) perché il palco sia finito al più presto. Ma intanto ieri la sua collega alla Cultura Enrica Puggioni ha consegnato al soprintendente Gennaro Di Benedetto le chiavi dei laboratori per il Teatro e dell’open space in cui funzionerà l’incubatore d’impresa: un’infilata di capannoni suggestivi comunicanti, con l’accesso diretto ai teatri e agli uffici delle future imprese attive in campo artistico. I laboratori saranno scatole aperte alla curiosità e all’interesse dei passanti: un camminamento lungo le vetrate renderà visibile l’attività delle officine, notte e giorno. L’assessore Puggioni: «Questa struttura interpreta la legge 800 del 1967 che assegna al Comune l’impegno di mettere a disposizione del Teatro lirico gli spazi che si rendono necessari. Nel Teatro lirico ci sono le competenze anche per una formazione continua, la regìa di tutto questo ora passa al Teatro». I laboratori non resteranno scatole vuote sia perché è urgentissimo richiamare da Elmas e da tutte le altre sedi i tecnici e gli artigiani che costruiscono le scene, sia perché ci sono già pronti 5 milioni di euro per la fase di partenza che è previsto durerà due anni. L’innesco dell’incubatore d’impresa non è immediato ma c’è la volontà di accelerare tutto quel che si può: ci vuole una sinergia Regione-Comune-Teatro lirico perché si tratta di attingere a fondi europei dedicati esattamente a questo, vale a dire al sostegno alle imprese che danno vita a un’idea utile in questo caso alle attività teatrali. «Qui gli imprenditori - diceva Di Benedetto - possono anche sperimentare un’idea appoggiandosi ai nostri laboratori». Il Parco della musica diventerà un bel padiglione della cultura, ma per Di Benedetto l’avvio dei laboratori suona molto bene anche sul piano economico che, al Teatro lirico, è il piano dei grandi problemi. «Si liberano parecchi spazi dentro il Teatro - spiegava ieri - e quindi stiamo valutando se avviare in questi attività commerciali che avrebbero un ritorno economico, anche se è vero che ogni teatro ha sempre una grande fame di spazi». A proposito di economia: il piano industriale è tracciato, ma Di Benedetto ha chiesto la consulenza di una società perché va corredato di analisi specialistiche. Nessuno al Teatro le ha mai fatte, questo è il primo piano industriale della storia del Lirico: il tentativo di salvarsi nel mare dei debiti. (a.s.)