Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un progetto bloccato da vincoli e ricorsi al Tar

Fonte: L'Unione Sarda
24 ottobre 2011

Commento
 

di Michele Ruffi
Due file di reti metalliche evidentemente non bastano: inutili sia a difendere l'ex ospedale Marino dalle incursioni di senzatetto e tossicodipendenti, sia a mascherare la ferita che brucia negli occhi dei cagliaritani quando si trovano di fronte al rudere del Poetto. Un edificio di cui si è parlato almeno durante le ultime due campagne elettorali per il Comune, senza successo. Perché nonostante i progetti di riqualificazione, i ritardi legati a ricorsi e controricorsi al Tar e altri passaggi tipici dell'autolesionismo amministrativo all'italiana (ad esempio i vincoli delle sovrintendenze), la vecchia “Colonia Dux” (sì, l'edifico venne fatto costruire da Mussolini nel '37, per ospitare le colonie estive dei ragazzi) è ancora lì, completamente a pezzi, circondata dalle transenne e da cumuli di siringhe.
Doveva diventare, nell'ordine: casinò, albergo a cinque stelle, museo del mare, struttura per la thalassoterapia e, buon ultimo, centro di riabilitazione di alto livello. Progetto che ora, dopo anni di indecisioni, litigi (come quelli tra Regione e Agenzia del Demanio sulla proprietà del vecchio pronto soccorso) e conferenze di servizi, arriverà in Consiglio comunale. Dove verrà discussa la variante al Piano urbanistico che consentirà alla Prosperius - la società è fiorentina ma il progettista è il sardo Enzo Satta - di far rivivere l'ospedale, chiuso nel 1988 e lasciato in balia del maestrale e della salsedine.
Nel frattempo continuerà ad assolvere la funzione di casa per sbandati o per famiglie disperate alla ricerca di un tetto. Per quanto tempo ancora? L'assessore all'Urbanistica ha previsto che prima di terminare tutta la procedura amministrativa ci vorranno sei mesi. Intoppi permettendo, ovviamente. Se fosse vero, ci sarebbe da esultare.