Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sì al rispetto delle regole, ora il Comune apra gli occhi

Fonte: L'Unione Sarda
24 ottobre 2011

Commento
 

di Michele Ruffi
L'obiettivo, per chi conosce la realtà cagliaritana, è ambizioso: azzerare l'abusivismo nel campo della vendita dei ricci, settore dove licenze, iscrizioni alla Camera di commercio e regolare pagamento del suolo pubblico sono degli illustri sconosciuti. Ambizioso quanto difficile da realizzare - e questo chi governa Palazzo Bacaredda lo sa e non lo nasconde - soprattutto nel breve periodo, per una semplice questione di numeri: i chioschetti che il Comune costruirà entro novembre (così spera l'assessore Barbara Argiolas) saranno dodici, a fronte di una quarantina di pescatori censiti dalla Capitaneria e almeno un'altra decina di “invisibili” per le amministrazioni di tutti i tipi, ma visibilissimi in via Bacaredda, via Is Mirrionis, piazza San Michele e viale Poetto non appena inizia la stagione della pesca dei ricci.
Il bicchiere è però mezzo pieno se si considera la dichiarazione di intenti per il prossimo anno: una passeggiata a Su Siccu con chioschi «di design», dunque belli da vedere, e un'altra area per la degustazione al Poetto, cioè il terreno naturale per un'operazione del genere. Ed è ancora più pieno se si pensa che è la prima volta che il Comune prende di petto la situazione (spinosa quanto sentita dai cagliaritani) e dà ai ricciai la possibilità di lavorare nel rispetto delle regole imposte giustamente dalla Asl. Ora i pescatori non avranno più alibi. Anche perché in un momento in cui le imprese regolari affondano sotto i colpi delle varie Tosap, Irap, Tarsu e compagnia tassante, chiudere un occhio suonerebbe come uno sfregio.